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Si chiama Mail Art e non si vende: l'idea di Luigi Starace

Questa sera, Archivio di Stato, l'inaugurazione

L’ultima spiaggia della libertà? L’arte. Anzi no, la Mail Art. L’idea è di un giovane artista di Capitanata, Luigi Starace, il quale ha raccolto una serie di opere diffuse e trasmesse tramite il mezzo della mail, tutte dedicate allo stigma, inteso come segno distintivo a livello mentale.
L’INAUGURAZIONE. Questa sera, giovedì 11 ottobre, all’Archivio di Stato di Palazzo Filiasi a Foggia (Piazza XX Settembre), a partire dalle ore 17.30, presentazione ufficiale del catalogo Mail Art Stigma, edito da Grenzi e curato da Luigi Starace. Prendono parte all’inaugurazione Viviano Lazzetti, direttore dell’Archivio, l’assessore provinciale Maria Elvira Consiglio e il Presidente della Società Italiana di Psichiatria Sociale Antonello Bellomo. Sarà, naturalmente, il direttore di Stigmamente.it e curatore del catalogo Luigi Starace a illustrare il progetto.
L’ULTIMA SPIAGGIA DELLA LIBERTA’. Non commercializzare le opere: “il mail artista ha scelto di essere”. È il segno distintivo di questa interessante prova artistica, la quale tenta di liberarsi – e di librarsi – dalla tenaglia del consumismo: causa e conseguenza artistica che, ormai da anni, insidia la purezza del processo stesso della creazione artistica, talvolta inficiandone il senso. L’idea di Luigi Starace è quelle di evitare ogni conformismo artistico sottraendo, attraverso il canale “postale” della mail, qualsiasi tipo di collezionismo, spesso pigro o impigrito da processi che poco o nulla hanno a che fare con il mecenatismo artistico di un tempo. Come si legge nella presentazione del catalogo Mail Art Stigma, questa nuova pratica artistica “fa riflettere anche sull’utilizzo non commerciale dell’Arte”. Un’intuizione rischiosa, ma da seguire.

di Redazione 


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