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Siamo "Tutti figli di Troia": in scena il nuovo spettacolo dell'Enarchè

Ad aprile al Regio di Capitanata e teatro del Fuoco

L’Iliade, l’Odissea e l’Eneide sono i tre grandi poeti epici dell’antichità. I primi due furono raccontati da Omero e poi trascritti e tradotti in tutte le lingue, mentre l’Eneide fu scritta direttamente dal poeta latino Virgilio. L’Iliade narra la guerra fra i Greci e i Troiani, causata apparentemente da motivi passionali, ma storicamente da motivi economici e politici. La guerra finì con la distruzione di Troia e di quasi tutti i suoi abitanti. Si salvò il guerriero Enea, il più amato personaggio dell’Eneide che, col padre Anchise, la moglie ed il figlio, dopo varie peripezie, approdò sulle coste del Lazio, dove fondò una colonia troiana da cui certamente derivò la “gens romana”. Il titolo della commedia non vuole essere irriverente ma, in modo piacevole dimostra come noi, posteri dei Romani, siamo in realtà “Tutti figli di Troia".
"UNA STORIA DIVERTENTE". Il testo della commedia è fedele alla storia narrata da Omero: le situazioni presentate sotto forma di parodia hanno l’unico scopo di diffondere la conoscenza del poema ad un pubblico più vasto. La commedia, prodotta dall’Associazione Culturale Enarchè e che andrà in scena il 5, 6 e 7 Aprile presso il Teatro Regio di Capitanata e il 10 e 11 Aprile al Teatro del Fuoco, è rivolta a tutti: a quelli che già conoscono il poema per motivi di studio e ad altri che di Troia conoscono solo il famoso cavallo, simbolo di inganno. “Il lavoro è divertente – aggiunge la regista Maria Staffieri – mi sono divertita a scriverlo, si sono divertiti con me gli attori a recitarlo e ci auguriamo che si diverta anche il numeroso pubblico a cui è rivolto”. Le musiche sono state affidate al Maestro Stefano Capasso e i balletti agli alunni della Scuola di ballo Tersicore egregiamente guidati e diretti dalla Maestra Giada Ordine.

di Redazione 


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