"Foggia città amica delle biciclette". Ma che lo sia veramente... VIDEO
Marco Scarponi: "Non pedalare qui è un reato"
Per ora è uno striscione. Esposto all'ingresso di Parcocittà. Presto sarà una targa, da apporre in una zona di Foggia. È un messaggio simbolico, ma non solo. Foggia città amica delle biciclette, perché la strada è di tutti, a cominciare dal più fragile. È come se fosse un promemoria di quanto è emerso domenica mattina, 1 dicembre, nell'incontro promosso da Velò - corriere su pedali incentrato sua sicurezza stradale. Ospite principale Marco Scarponi, presidente della fondazione Michele Scarponi, ciclista professionista (all'attivo anche la vittoria di un giro d'Italia e un lavoro da gregario fondamentale per il trionfo a Tour de France e Giro d'Italia di Nibali), investito mortalmente da un furgone nell'aptrile 2017 mentre si allenava in bici.
IL DOCUFILM. Il ricordo di Marco Scarponi, autore anche del docufilm 'Gambe', proiettato in apertura di giornata, ha avuto un evidente impatto emotivo. Tra aneddoti e rivendicazioni, Scarponi ha evidenziato anche il ruolo della comunicazione e ha poi fatto un riferimento a Foggia: "Ho fatto un giro per la città e mi sono reso conto che non pedalare a Foggia è un delitto, un reato". Ma c'è stato spazio anche per l'aspetto tecnico, con una puntuale relazione dell'architetto Antonio Alberto Clemente, condita da proposte e suggerimenti e una grande verità: "Aumentare il numero e i chilometri di piste ciclabili non aumenta in automatico la ciclabilità. In sostanza, se non vengono previsti e affiancati altri provvedimenti ad hoc che garantiscano sicurezza, non si portano più bici in giro".
LA TARGA. Un incontro che ha poi messo al centro dell'attenzione erano tutti gli utenti della strada, dai motociclisti (presente una gelagazone di Motoclub Foggia) alla polizia stradale, con i numeri degli incidenti e le cause dei sinistri evidenziate dall'ispettore Paride Pecorella. All'assessore alla sicurezza, Cinzia Carella, è stata invece strappata una promessa: quella di collocare una targa all'interno della città e impegnarsi a proporre più incontri e soluzioni concrete per affrontare quella che, sostanzialmente, è una guerra sottovalutata: un pedone ucciso ogni 24 ore, un ciclista ogni 36. La sicurezza stradale è un problema che ci riguarda, nessuno si senta escluso. Perché la strada è di tutti. A cominciare dal più fragile.
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