Sicurezza urbana, proposta di Legge regionale: “Istituiamo il vigile di quartiere per affiancare la polizia locale”
Foggia, l'ultimo caso è di ieri, 30 novembre: la rapina nella gioielleria Piccole gioie di via Arpi. Tre persone, incappucciate e armate, hanno fatto irruzione nell'attività commerciale e hanno minacciato la titolare, costringendola a consegnare i gioielli. Solo l'ultimo, purtroppo, in una lunga lista. E dalla Regione arriva la proposta di legge che chiede l'istituzione del vigile di quartiere".
LA SICUREZZA. Primo firmatario è il consigliere regionale Paolo Pagliaro, capogruppo La Puglia Domani e la proposta di legge regionale è stata sottoscritta da 13 colleghi consiglieri di centrodestra. L'obiettivo è "aumentare la sicurezza nei quartieri senza alcuna 'invasione di campo' rispetto all’esclusiva competenza statale in materia di ordine pubblico e sicurezza".
LA COLLABORAZIONE. Il progetto del vigile di quartiere prevede, infatti, il potenziamento del presidio da parte della polizia municipale, attraverso il modello organizzativo della 'polizia municipale di prossimità'. "Sono previsti - assicura Pagliaro - bandi annuali della Regione rivolti ai Comuni, per l’assunzione di nuovi agenti di polizia locale con funzioni di vigile di quartiere.
Sul modello del Patto per la sicurezza urbana partecipata e integrata sottoscritto a maggio 2019 a Lecce, tra Prefettura, Comune e Regione Puglia, e in linea con l’articolo 1 comma 3 dello Statuto della Regione (che pone la sicurezza urbana tra le condizioni primarie per un ordinato svolgimento della vita civile), la mia proposta di legge prevede intese o accordi che assicurino il coordinamento anche a livello regionale degli interventi che puntano a migliorare la sicurezza urbana, la tutela ambientale e la protezione civile. Questo per favorire lo scambio d’informazioni sui fenomeni criminali e sulle situazioni maggiormente esposte ad interferenze della delinquenza nella vita sociale e produttiva, in modo da prevenire e reprimere anche i reati contro la natura, l’ambiente e il territorio".
LA PROPOSTA. Tutti gli Enti locali sono chiamati a fare la loro parte nella promozione e gestione dei progetti per la sicurezza urbana, partecipando ai patti locali di sicurezza: Province e Città metropolitana per quanto riguarda le attività di formazione professionale in tema di sicurezza urbana rivolta agli operatori pubblici, del privato sociale e del volontariato, in collaborazione con il corpo di polizia locale delle Province e della Città metropolitana. "Ai Comuni viene chiesta particolare attenzione ai soggetti a rischio di devianza, con l’organizzazione di campagne informative, interventi di riqualificazione urbana, politiche di mediazione culturale e sociale, vigilanza di quartiere o altri strumenti e figure professionali con compiti esclusivamente preventivi, collaborazione con gli istituti di vigilanza privata, promozione di attività di animazione culturale in zone a rischio, attività per l’integrazione dei cittadini immigrati e ogni altra azione utile a ridurre l’allarme sociale, il numero delle vittime di reato, la criminalità e gli atti incivili. Nel rispetto della vigente normativa statale, agli enti locali viene anche riconosciuta la possibilità di avvalersi della collaborazione di guardie particolari giurate con funzioni ausiliarie, a supporto della polizia locale nell’attività di presidio del territorio.
La “cabina di regia” di queste politiche integrate di sicurezza urbana sarà il Comitato regionale per la sicurezza urbana, che definisce gli indirizzi per il coordinamento regionale delle polizie locali. Il progetto di legge prevede anche la costituzione di un fondo regionale a sostegno delle vittime della criminalità, la stipulazione di intese con lo Stato, gli enti locali e i proprietari di immobili da acquisire o riadattare come uffici, comandi e alloggi per gli operatori della sicurezza. Viene inoltre istituito un Comitato scientifico per affiancare le strutture competenti, che faccia da “cerniera” con la Giunta regionale per la valutazione dei progetti candidati ai bandi annuali. Tutto questo per mettere in rete tutti i soggetti già attivi nell’attività di controllo del territorio, favorendo la loro collaborazione ed una presenza più vicina ai bisogni dei cittadini che chiedono maggiore sicurezza".
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