Stampa questa pagina

Dalle battaglie per la legalità sui Monti Dauni a Roma, Sinistra Italiana punta su Stefania Russo L'INTERVISTA

Punta su amministratori e gente con esperienza la Federazione di Sinistra Italiana Capitanata che ha presentato la candidatura di Stefania Russo, Capolista alla Camera dei Deputati nel Collegio Plurinominale (Foggia e BAT) nel primo incontro pubblico a Foggia della campagna elettorale della lista Alleanza Verdi-Sinistra. Stefania Russo, già Consigliera comunale a Bovino e promotrice di battaglie per la legalità e la trasparenza dei bilanci da cui sono partite importanti indagini sulla gestione economica del Comune dei Monti Dauni, fa della legalità uno dei capisaldi della sua corsa per arrivare a Roma il 25 settembre.

Lei viene dall’esperienza come amministratrice di un piccolo Comune. Come nasce la sua candidatura?
La mia candidatura nasce dal basso, io sono stata amministratrice a Bovino per 7 anni e questa candidatura è stata un po' il riconoscimento del lavoro che ho fatto. Nel corso degli anni ho puntato molto sulla trasparenza e la partecipazione dei cittadini, in particolare sulla questione della gestione economico-finanziaria, raccogliendo le istanze del territorio e favorendo la regolarità dei bilanci e degli agenti contabili. Ho cercato di rendere trasparenti i lavori del Consiglio Comunale, informando costantemente la cittadinanza su quanto veniva deciso. Sono anche una insegnante, ambito che mi ha permesso di portare avanti l’impegno nella sostenibilità ambientale, e questa candidatura mi ha permesso quindi di trovare una sintesi su questioni che mi stanno a cuore.

Qual è cosa più urgente di cui la Capitanata avrebbe bisogno in questa fase storica?
Portare fortemente all’attenzione della Commissione Antimafia i dossier su Foggia. Ritengo sia una questione primaria, anche se questo tema è pressochè assente nel dibattito pubblico. La pressione mafiosa negli ultimi anni sul territorio nazionale e locale si è acuita anche a causa della crisi e credo che l’infiltrazione della mafia nella società è una negazione dei diritti fondamentali dei cittadini, oltre che un peggioramento della loro condizioni di vita. L’inerzia e la collusione degli organi politici si accompagnano a bilanci dissestati e a servizi degradati alla cittadinanza. Mi preoccupa poi l’interesse della criminalità sui fondi del PNRR, occorre quindi massima vigilanza soprattutto nelle procedure d’appalto. Ritengo importanti alcune azioni come l’uso sociale dei beni confiscati alla mafia, al contrario di quanto vuole la Lega che vorrebbe venderli. Vogliamo anche sostenere chi giorno dopo giorno combatte contro le mafie e credo che dovrebbe essere resa obbligatoria la costituzione parte civile degli enti interessati da fenomeni di infiltrazione mafiosa, così come l’iter che porta allo scioglimento di un ente locale per mafia dovrebbe reso più trasparente.

C’è poi la questione urgente del lavoro
Su questo penso che, ad esempio, il salario minimo potrebbe combattere alcune forme di ‘contratti-pirata’ che prevedono paghe anche di 4 euro all’ora. Con l’abolizione del Jobs Act si potrebbe poi estendere la tutela dell’art. 18 a categorie che prima non erano tutelate. E con un grande investimento pubblico nelle assunzioni nelle Pubbliche Amministrazioni si potrebbero migliorare diversi servizi. Noi, inoltre, siamo fermamente contrari all’autonomia differenziata perché riteniamo che comporterebbe la distruzione dell’unità nazionale in alcuni settori strategici non rendendo più forti le regioni che dovrebbero competere con un mercato globale.

Un’altra ‘battaglia’ da vincere è quella degli indecisi al voto
E’ un dato molto preoccupante, soprattutto per la democrazia. Nei momenti di crisi economica, come quelli che stiamo vivendo, è purtroppo ‘normale’ che i cittadini siano confusi. Mi auguro che nelle prossime settimane la maggior parte degli elettori si renda conto che andare a votare, questa volta più che mai, è davvero importante.

di Saracino Nicola


 COMMENTI
  •  reload