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Soldi ai terremotati emiliani, si sveglia Montanino: “Non ne sapevo nulla”

La lettera indignata dell'ex assessore della Provincia

Soldi ai terremotati emiliani, si sveglia Montanino: “Non ne sapevo nulla” 
L'ex assessore alla solidarietà invia una lettera indignata alla redazione di Foggia Città Aperta
 
 
"Ritengo che l’attività di informazione dei mass media richieda giornalisti capaci di approfondimenti scevri di condizionamenti politici, che analizzino i fatti e gli accadimenti con obiettività". Parole dure, parole dure... avrebbe detto Kent Brockman, se la missiva dell'assessore uscente Antonio Montanino fosse arrivata durante una delle tante mirabolanti puntate della serie cartoon più famosa del mondo, ossia “I Simpson”. Purtroppo (per l'assessore, per l'amministrazione uscente, per il territorio e per i terremotati dell'Emilia) la sua lettera d'indignazione, in merito al mancato invio da parte di assessori e consiglieri provinciali della somma promessa (e approvata all'unanimità) durante un Consiglio Provinciale del 30 maggio 2012, riguarda un turpe accadimento della città di Foggia e della sua provincia: territorio per certi versi non dissimile dalla succitata Springfield ma, fino a prova contrario, facente ancora parte della realtà nazionale. 
 
CENSURABILE NEI CONTENUTI?. L'assessore uscente alla Solidarietà e alle Politiche Sociali (curioso, no?), Antonio Montanino, scrive alla redazione di Foggia Città Aperta (la lettera è allegata all'articolo) perché “Rammaricato dall'articolo indicato in oggetto, e relativi correlati, che appaiono volutamente denigratori nei confronti della mia persona e degli altri componenti della giunta provinciale, rappresentando una situazione mistificatoria della realtà, censurabile nei contenuti”. Il riferimento è alla piccola (per cifre) grande (per imbarazzo) inchiesta di Foggia Città Aperta che, esattamente il 10 giugno scorso, ad un anno circa dall'attivazione del Conto Solidarietà approvato e voluto dalla Provincia di Foggia in favore di una raccolta fondi per le vittime del terremoto emiliano, smascherava la mancata promessa di tutti i consiglieri provinciali e di tutti gli assessori (meno che uno: Mimmo Farina, il proponente) di versare rispettivamente il loro gettone di presenza e, per quanto riguarda i parigrado di Montanino, la cifra di cento euro a testa. 
 
PUNTO SU PUNTO. E arriviamo alle giustificazioni addotte dall'assessore uscente che per cinque anni si è occupato del settore Solidarietà (curioso, sì, come già detto): “Non ero a conoscenza della raccolta fondi, probabilmente non ero presente in sede di Consiglio Provinciale del 30 maggio 2012 nel quale, sembra, sia stato dato corso all’iniziativa”. Quel “sembra” si autodistruggerà nel breve attimo di un link, questo: http://www.provincia.foggia.it/comunicati_long.php?long=7473 . È, in pratica, il comunicato ufficiale della seduta del 30 maggio, direttamente dal sito della Provincia. Sul fatto che l'assessore non fosse presente, o non ricordi di esserlo, non fa che aggiungere benzina sul fuoco di una tenuta di palazzo a dir poco criticabile: gli assenti, come si sa, hanno sempre torto. E se anche fosse stato assente per gravi motivi, avrebbe potuto e dovuto informarsi, soprattutto se un provvedimento viene preso in sede istituzionale e, come si legge sul sito della Provincia, se questo viene “approvato all’unanimità dall’assemblea consiliare di Palazzo Dogana”. Inoltre, attivare un conto solidarietà sembra (qui il condizionale è nostro) essere un argomento che un assessore alla solidarietà (2 + 2) avrebbe il dovere di conoscere, o no?. “Comunque – continua Montanino nella sua lettera – non ricordo la circostanza, forse comunicata in qualche corridoio di palazzo”. Un'affermazione questa, che continua a maciullare con la zappa quel piede già troncato in partenza: la decisione infatti, non fosse stato chiaro, l'ha presa il Consiglio della Provincia, durante un'assemblea vera e propria. Nessun corridoio di palazzo (altra espressione che non getta luce positiva sul modo di operare dell'amministrazione uscente).
 
NON C'ERO E SE C'ERO, DORMIVO. “Sono convinto che il contributo non sarebbe stato negato da alcun assessore di giunta, ove richiesto. Molto probabilmente, chi ha organizzato l'iniziativa, impegnandosi per la raccolta fondi, non lo ha fatto adeguatamente, determinando l'esito non positivo della stessa”. Quanto a quest'ulteriore giustificazione inserita nella lettera, la rinviamo direttamente all'ex collega di Montanino, ossia l'assessore proponente Domenico Farina, in grado di difendersi da sé (tra l'altro, è un avvocato). Certo un'assemblea consiliare, viene da ribadire, con tanto di comunicato stampa e attivazione di un conto corrente ad hoc, sembrano essere strumenti più che adeguati allo scopo. Insomma, anche qui Montanino torna un po' alla linea difensiva (e anche offensiva) di prima, la quale suona pressapoco così: “non c'ero e se c'ero, dormivo”.
 
QESTIONE DI TEMPISTICA. “Chi scrive non si sarebbe sottratto per alcuna ragione a contribuire”: e in effetti, questo è vero. È stato fatto, il bonifico. Ma in ritardo. Guarda caso, dopo una campagna stampa continua, corredata di articoli e documenti, la quale ha chiamato all'appello i privati e il pubblico: ossia una libreria di Foggia che ha raccolto i fondi tra i lettori (LEGGI LA LETTERA DEL DIRETTORE) e una scuola di Cerignola che ha fatto altrettanto coinvolgendo alunni, genitori e insegnanti (LEGGI LA LETTERA DELLA DIRIGENTE SCOLASTICA). Dopo che il Commissario attualmente in carica ha deciso, a poche settimane dal suo insediamento, di sbloccare la pur misera cifra, destinandola ad una scuola del modenese (LEGGI). Dopo oltre un anno, in pratica: cioè dopo aver ignorato completamente un atto consiliare riguardante il proprio settore istituzionale di competenza, dopo aver addirittura indotto l'assessore proponente, Domenico Farina, a bloccare i 750 miseri euro “perché ci vergogniamo”, come dichiarato proprio a Foggia Città Aperta in occasione del primo articolo di questa inchiesta (LEGGI). 
 
UN BONIFICO DI DUECENTO EURO. La buona notizia però c'è ed è che l'ex assessore Montanino afferma di aver mandato un bonifico di ben duecento euro, anziché cento, sul conto corrente solidarietà (“adesso”). Come redazione, va detto, siamo pronti a ricevere altre missive siffatte, dove insieme alle accuse di mancata professionalità (come si vede, noi siamo presenti almeno a noi stessi, e apriamo la posta elettronica) e di essere schierati politicamente (la parola al lettore), si alleghino altre copie di bonifici effettuati dagli assessori che ancora mancano all'appello. C'è sempre tempo, infatti, per ravvedersi. Un po' meno per fare il proprio dovere. Quanto a tacere poi, è solo una questione di stile
"Ritengo che l’attività di informazione dei mass media richieda giornalisti capaci di approfondimenti scevri di condizionamenti politici, che analizzino i fatti e gli accadimenti con obiettività". Parole dure, parole dure... avrebbe detto Kent Brockman, se la missiva dell'assessore uscente Antonio Montanino fosse arrivata durante una delle tante mirabolanti puntate della serie cartoon più famosa del mondo, ossia “I Simpson”. Purtroppo (per l'assessore, per l'amministrazione uscente, per il territorio e per i terremotati dell'Emilia) la sua lettera d'indignazione riguarda il mancato invio da parte di assessori e consiglieri provinciali della somma promessa (e approvata all'unanimità) durante un Consiglio Provinciale del 30 maggio 2012. Ossia un turpe accadimento della città di Foggia e della sua provincia: territorio per certi versi non dissimile dalla succitata Springfield ma, fino a prova contraria, facente ancora parte della realtà nazionale. 
CENSURABILE NEI CONTENUTI?. L'assessore uscente alla Solidarietà e alle Politiche Sociali (curioso, no?), Antonio Montanino, scrive alla redazione di Foggia Città Aperta (la lettera è allegata all'articolo) perché “rammaricato dall'articolo indicato in oggetto, e relativi correlati, che appaiono volutamente denigratori nei confronti della mia persona e degli altri componenti della giunta provinciale, rappresentando una situazione mistificatoria della realtà, censurabile nei contenuti”. Il riferimento è alla piccola (per cifre) grande (per imbarazzo) inchiesta di Foggia Città Aperta che, esattamente il 10 giugno scorso, ad un anno circa dall'attivazione del Conto Solidarietà approvato e voluto dalla Provincia di Foggia in favore di una raccolta fondi per le vittime del terremoto emiliano, smascherava la mancata promessa di tutti i consiglieri provinciali e di tutti gli assessori (meno che uno: Mimmo Farina, il proponente) di versare rispettivamente il loro gettone di presenza e, per quanto riguarda i parigrado di Montanino, la cifra di cento euro a testa. 
PUNTO SU PUNTO. E arriviamo alle giustificazioni addotte dall'assessore uscente che per cinque anni si è occupato del settore Solidarietà (curioso, sì, come già detto): “Non ero a conoscenza della raccolta fondi, probabilmente non ero presente in sede di Consiglio Provinciale del 30 maggio 2012 nel quale, sembra, sia stato dato corso all’iniziativa”. Quel “sembra” si autodistruggerà nel breve attimo di un link, questo: http://www.provincia.foggia.it/comunicati_long.php?long=7473 . È, in pratica, il comunicato ufficiale della seduta del 30 maggio, direttamente dal sito della Provincia. Sul fatto che l'assessore non fosse presente, o non ricordi di esserlo, non fa che aggiungere benzina sul fuoco di una tenuta di palazzo a dir poco criticabile: gli assenti, come si sa, hanno sempre torto. E se anche fosse stato assente per gravi motivi, avrebbe potuto e dovuto informarsi, soprattutto se un provvedimento viene preso in sede istituzionale e, come si legge sul sito della Provincia, se questo viene “approvato all’unanimità dall’assemblea consiliare di Palazzo Dogana”. Inoltre, attivare un conto solidarietà sembrerebbe (qui il condizionale è nostro) essere un argomento che un assessore alla solidarietà avrebbe il dovere di conoscere, o no?. “Comunque – continua Montanino nella sua lettera – non ricordo la circostanza, forse comunicata in qualche corridoio di palazzo”. Un'affermazione, questa, che continua a maciullare con la zappa quel piede già troncato in partenza: la decisione infatti, non fosse stato chiaro, l'ha presa il Consiglio della Provincia, durante un'assemblea vera e propria. Nessun corridoio di palazzo (altra espressione che non getta luce positiva sul modo di operare dell'amministrazione uscente).
NON C'ERO E SE C'ERO, DORMIVO. “Sono convinto che il contributo non sarebbe stato negato da alcun assessore di giunta, ove richiesto. Molto probabilmente, chi ha organizzato l'iniziativa, impegnandosi per la raccolta fondi, non lo ha fatto adeguatamente, determinando l'esito non positivo della stessa”. Quanto a quest'ulteriore giustificazione inserita nella lettera, la rinviamo direttamente all'ex collega di Montanino, ossia l'assessore proponente Domenico Farina, in grado di difendersi da sé (tra l'altro, è un avvocato). Certo un'assemblea consiliare, viene da ribadire, con tanto di comunicato stampa e attivazione di un conto corrente ad hoc, sembrano essere strumenti più che adeguati allo scopo.
QUESTIONE DI TEMPISTICA. “Chi scrive non si sarebbe sottratto per alcuna ragione a contribuire”: e in effetti, questo è vero. È stato fatto, il bonifico. Ma in ritardo. Guarda caso, dopo una campagna stampa continua, corredata di articoli e documenti, la quale ha chiamato all'appello i privati e il pubblico: ossia una libreria di Foggia che ha raccolto i fondi tra i lettori (LEGGI LA LETTERA DEL DIRETTORE) e una scuola di Cerignola che ha fatto altrettanto coinvolgendo alunni, genitori e insegnanti (LEGGI LA LETTERA DELLA DIRIGENTE SCOLASTICA). Dopo che il Commissario attualmente in carica ha deciso, a poche settimane dal suo insediamento, di sbloccare la pur misera cifra, destinandola ad una scuola del modenese (LEGGI). Dopo oltre un anno, in pratica: cioè dopo aver ignorato completamente un atto consiliare riguardante il proprio settore istituzionale di competenza, dopo aver addirittura indotto l'assessore proponente, Domenico Farina, a bloccare i 750 miseri euro “perché ci vergogniamo”, come dichiarato proprio a Foggia Città Aperta in occasione del primo articolo di questa inchiesta (LEGGI). 
UN BONIFICO DI DUECENTO EURO. La buona notizia però c'è ed è che l'ex assessore Montanino afferma di aver mandato un bonifico di ben duecento euro, anziché cento, sul conto corrente solidarietà (“adesso”, scrive nella lettera). Come redazione, va detto, siamo pronti a ricevere altre missive siffatte, dove insieme alle accuse di mancata professionalità (come si vede, noi siamo presenti almeno a noi stessi, e apriamo la posta elettronica) e di essere schierati politicamente (la parola al lettore), si alleghino altre copie di bonifici effettuati dagli assessori che ancora mancano all'appello. C'è sempre tempo, infatti, per ravvedersi. Un po' meno per fare il proprio dovere. Quanto a tacere poi, è solo una questione di stile.

di Redazione 


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