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Sconfinamenti, quando le culture si incontrano al cinema

I migranti e i fenomeni migratori analizzati attraverso il linguaggio cinematografico

L’arte del cinema per valorizzare le differenze, promuovere l’incontro e comprendere l’attualità del fenomeno migratorio. Partendo da un interrogativo: "Siamo una società multiculturale e multietnica?".

LA RASSEGNA. È quanto si propone di discutere e analizzare l’iniziativa dal titolo “Sconfinamenti: le Culture si incontrano al Cinema”, rassegna itinerante che, fino a luglio, prevede proiezioni e incontri in tutta Italia. Il progetto, finanziato dal Mibact nell’ambito del Bando Migrarti e promosso dal COE di Milano, farà tappa anche a Foggia grazie all’impegno della onlus Solidaunia: giovedì 9 e venerdì 10 giugno, alle 18.30, al Centro Calebasse in via Leone XIII 18/A – Via del Mare. In programma: proiezioni di cortometraggi, dibattiti coordinati da una mediatrice culturale e coinvolgimento delle associazioni locali impegnate nell'ambito dei fenomeni migratori. L’evento inoltre, avrà luogo nel nuovo spazio (ristorazione, market, moda ed eventi) nato con il progetto Africa Food & Fashion District, sostenuto dalla Fondazione con il Sud e dalla Fondazione Banca del Monte di Foggia: Calebasse infatti, che verrà inaugurato ufficialmente il prossimo 20 giugno, apre le proprie porte in anteprima assoluta in occasione di questa bella iniziativa.

I DIBATTITI: MIGRANTI E IMMIGRAZIONE, TRA LUOGHI COMUNI E DATI REALI. Il dibattito a Foggia focalizzerà l'attenzione sui dati reali dell'immigrazione, per analizzare - e smentire - i numerosi luoghi comuni sul tema. Nella prima giornata è in programma un focus sul caporalato alla presenza di Leonardo Palmisano co-autore, insieme con Yvan Sagnet (protagonista della prima rivolta migrante contro il caporalato nelle campagne italiane) del libro ‘Ghetto, Italia’ (Fandango). Nella seconda giornata invece, si affronterà il tema più ampio dei flussi migratori, della paura del terrorismo e di tutte le ‘preoccupazioni’ legate all’immigrazione, parlandone con Assane Mar, presidente dell’Associazione Africa United. Il confronto sarà moderato dalla mediatrice culturale Najat Noubail

PROTAGONISTA IL CINEMA AFRICANO. Le conversazioni saranno affiancate e arricchite dalla proiezioni di cortometraggi: giovedì 9 sono in programma Aicha è tornata di Juan Martin Baigorria e Lisa Tormena e Babylon fast food di Alessandro Valori. Il giorno successivo tocca invece a Terremere (Senegal) di Aliou Sow, un viaggio fisico e spirituale che approfondisce il tema dell’identità e della migrazione, Les empreintes douloureuses (Camerun) di Bernard Auguste Kouemo Yanghu, incentrato sulle difficoltà di integrazione a cavallo tra generazioni e Un metier bien (Algeria) di Farid Bentoumi, sulle complessità sociali alla base degli integralismi religiosi, tutti premiati al 26° Festival del Cinema africano.

di Redazione 


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