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La sorella di Che Guevara inaugura la mostra a Foggia: “Servirebbero più Ernesto nel momento storico attuale”

“I libri hanno sempre fatto parte della vita di Ernesto. Fin da bambino, era solito rifugiarsi nella lettura quando era costretto a letto dalle crisi d’asma”. Nelle parole commosse di Ana Maria Erra de Guevara, seconda moglie del padre del Che, il ricordo più intimo di quello che sarebbe divenuto il Comandante.

IL CONVEGNO. Proprio l’infanzia, i rapporti con la famiglia e con la letteratura sono stati i temi affrontati nel corso del convegno “Ernesto Che Guevara, la formazione di un rivoluzionario”, organizzato a Palazzo Dogana da Ce.S.eVo.Ca. (Centro Studi e Volontariato di Capitanata) e dal Polo Biblio-Museale di Foggia, insieme con ARCI Comitato provinciale Foggia e con il sostegno della Fondazione dei Monti Uniti di Foggia.

GLI OSPITI. Dopo i saluti di Aldo Ligustro, presidente della Fondazione dei Monti Uniti di Foggia; Francescantonio D’Orilia, presidente della Fondazione Mida (Musei Integrati dell’Ambiente); Gabriella Berardi, direttore del Polo Biblio-Museale di Foggia e Domenico Rizzi, presidente ARCI Comitato provinciale Foggia, Pasquale Marchese, presidente del Ce.S.eVo.Ca., ha illustrato il senso dell’iniziativa: “Speriamo che la mostra che inaugureremo questa sera possa essere visitata da molti giovani: il pensiero del Che, del resto, è sempre attuale. Lui diceva ciò che pensava e faceva ciò che diceva e questa sua coerenza credo possa ispirare le nuove generazioni”.

LE DUE FAMILIARI DEL CHE. L’iniziativa, nata con l’intento di liberare dagli stereotipi la figura di Che Guevara - più noto come el Che - per farla conoscere in tutta la sua ricchezza e complessità, ha visto l’intervento di Ana Maria Erra de Guevara e Victoria Guevara Erra, sorella di Ernesto -in dialogo con Filippo Santigliano, capo della redazione di Foggia de la Gazzetta del Mezzogiorno - grazie all’interprete Daneyis Roche.

IL LEGAME CON LA ZIA. “Fin da piccolo – ha raccontato Ana Maria Erra de Guevara – Ernesto costruì una relazione molto stretta con sua zia Beatriz. Nel libro ‘Mi hijoel Che’, suo padre racconta alcuni aneddoti di questo rapporto tra zia e nipote, legati da una relazione epistolare durata tutta la vita. Lei fu molto importante anche nella passione di Ernesto per la letteratura e per la poesia, di cui fu appassionato lettore”.

LA MOSTRA. Momenti della vita familiare e della formazione del futuro comandante, protagonistidella mostra “I viaggi e i libri di Ernesto”, ideata dal CelChe (Centro de Estudios Latinoamericano Ernesto Che Guevara), gentilmente concessa dalla Fondazione MIdA. Allestimento che sarà ospitatonegli spazi della Galleria d’arte moderna e contemporanea di Piazza XX Settembre, fino al 7 gennaio 2020.

NON SOLO UN GUERRIGLIERO. “Questa mostra – ha sottolineato Victoria Guevara Erra, docente dell'Università de L'Avana – è nata per aiutare i giovani della città di Rosario a essere presenti in una città più sana, ma può rappresentare una guida anche per i ragazzi italiani. Ernesto non fu solo un guerrigliero, ma un bambino cresciuto in una famiglia ricca di valori.Servirebbero più Ernesto nel momento storico attuale”.

di Redazione 


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