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Disabilità, l'appello di una lettrice: "Tante famiglie hanno bisogno di aiuto, servono volontari"

Un appello al volontariato, perché "per abbattere le barriere architettoniche non basta mettere una discesa; bisogna vivere, lavorare e impegnarsi ad avere pensiero per chi è disabile al movimento". La sollecitazione arriva da una nostra amica lettrice, che si rivolge al mondo del Terzo settore e ai suoi concittadini per non lasciare isolato il proprio fratello, "affetto da tetraparesi spastica ma con una testa molto pensante".

L'EMPATIA. Io spero vivamente - scrive - che nei centri di aggregazione dei giovani e giovanissimi come scuola, catechismo, palestre, ma anche semplicemente in famiglia, possa sbocciare davvero un sentimento di empatia nei confronti di ragazzi disabili che riescono a donare più di una bravata, più di un isolamento davanti alla PlayStation, più di una chiusura nel proprio mondo creando solo malessere come il bullismo e insicurezze. Siamo in una società troppo interattiva nel virtuale ma poco o  niente nel reale, perché nel reale ci sono odori, profumi, sguardi, risate e racconti che possono avvenire solo guardandosi negli occhi. 

L'APPELLO. Va ripreso appieno il vero senso del volontariato, per opporsi a questi processi evolutivi che hanno sviluppato una cultura del proprio io smisurato e con l'enfatizzazione dell'apparire Ma dove voglio arrivare con questo appello? E' presto detto. Mio fratello, ma non parlo solo per lui ma per chi vive una condizione come la sua, chiede semplicemente di non essere considerato un invisibile. E' affetto da tetraparesi spastica ma con una testa molto pensante, appassionato di musica, filosofia, politica, cinema, arte, cultura legge e divora libri, ma non riesce a trovare qualcuno, tra associazioni e parrocchie, qualcuno che gli possa fare compagnia per qualche ora al giorno, che possa permettergli di svagarsi, che possa semplicemente accompagnarlo in alcune zone della città, altrimenti per lui inaccessibili. Parlo anche a nome di tanta gente che si trova in difficoltà per un incidente o per anziani che hanno difficoltyà a muoversi, insomma per chiunque. Una società deve pensare solo al benessere dei propri cittadini, che siano figli, genitori, fratelli, nonni. Deve pensare solo a ciò e non esclusivamente alle proprie tasche. Ecco perchè il mio appello è rivolto a tutti quelli di buon cuore e alle associazioni disponibili: un volontario (o più di uno) per mio fratello che possa darci una mano. Grazie" (per contattare la famiglia, inviare una mail a foggiacittaaperta@gmail.com o un messaggio diretto su Facebook alla pagina di Foggia Città Aperta). 

di Redazione 


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