Denuncia “il silenzio assordante del sindaco di Foggia, dell’azienda ATAF e dall’agenzia interinale ETICA sulle problematiche dei 93 lavoratori (57 ausiliari del traffico, 36 operatori) adibiti al controllo della sosta a pagamento”. A farlo è la Fit Cisl, che “più volte, con lettere e contatti telefonici, anche con il responsabile dell’ufficio di gabinetto del sindaco, ha chiesto – rileva il segretario generale della Fit Cisl di Foggia, Giuseppe Lo Muzio - la convocazione di incontri specifici per affrontare la situazione ma ad oggi non abbiamo ricevuto alcuna risposta concreta”.
LA STABILIZZAZIONE. Dopo 36 mesi, i contratti di lavoro sono scaduti il 30 settembre 2014 e “tutto tace”, è la denuncia del sindacato, mentre le maestranze continuano a lavorare senza rinnovo e senza prospettive. “Ancora una volta – spiega Lo Muzio - registriamo a Foggia il malcostume della politica che, durante le campagne elettorali, diffonde illusioni e promesse che poi puntualmente disattende”. La Fit Cisl evidenzia all’attenzione dell’opinione pubblica “lo stato in cui gli stessi lavoratori versano per il mancato raggiungimento degli obiettivi enunciati nel programma di affidamento del trasporto pubblico locale nella città di Foggia. In un’ottica di investimenti, tale affidamento aveva riconosciuto nel servizio della sosta a pagamento un ruolo cruciale di garanzia e sviluppo, tanto da prevedere la stabilizzazione dei lavoratori precari, che ancora a tutt’oggi sono ad orario ridotto”.
I PASS PER PORTATORI DI HANDICAP. La Fit Cisl è fortemente preoccupata per la situazione. “Quanto ancora i lavoratori e le loro famiglie devono attendere? La stabilizzazione avrebbe consentito loro un futuro meno precario e la possibilità di contrarre mutui e investimenti per le famiglie. Inoltre, questi lavoratori non pensano solo alla loro stabilizzazione, bensì nell’espletamento del servizio lavorativo – evidenzia Lo Muzio, lanciando una pesante accusa -: hanno più volte segnalato ai responsabili dell’Ataf il fenomeno delle false autorizzazioni e delle fotocopie dei pass per portatori di handicap, che decurta considerevoli ricavi, senza però - conclude Lo Muzio - alcuna risposta o intervento da parte aziendale”.