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Spacciavano droga su facebook: 6 arresti e sequestro di 15 milioni di euro

Il sodalizio criminale riceveva ordini dai clienti sui social

Questa mattina i finanzieri del Gruppo Investigazione Criminalità Organizzata di Bari, in collaborazione con personale dello SCICO di Roma, hanno eseguito 6 ordinanze di custodia cautelare ed al sequestro preventivo, preordinato alla confisca per sproporzione, di beni mobili, immobili, aziende e somme di denaro per un valore stimato in circa 15 milioni di euro.
IL SODALIZIO CRIMINALE. Le misure cautelari disposte dal GIP presso il Tribunale di Bari su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia locale, sono scaturite dalle indagini svolte nei confronti di un sodalizio criminale composto, in prevalenza, da soggetti inseriti nella criminalità organizzata foggiana. Il vertice del sodalizio criminale, risultata storicamente contigua al clan Sinesi-Francavilla, aveva il suo punto di riferimento in Carmine Delli Carri, 39 anni, che si occupava della gestione della fase di approvvigionamento oltre che a quella della successiva commercializzazione dello stupefacente.
LA DROGA ORDINATA SU FACEBOOK. La droga veniva solitamente venduta ad una clientela selezionata, fidelizzata mediante un sistema di consegne a domicilio, ordinativi fatti tramite facebook e pagamenti dilazionati. Lo smercio dello stupefacente, che si estendeva anche in altre regioni Molise e Marche, era materialmente attuata da Domenico Piserchia e Domenico Scrocco.
I RAPPORTI CON I CLIENTI. Piserchia si occupava direttamente dei rapporti con la clientela, inoltre, si attivava per il continuo procacciamento di nuovi acquirenti e la conquista di fette di mercato sempre più consistenti, rimpiazzando sistematicamente gli spacciatori arrestati con nuova forza lavoro. Nel corso delle indagini sono stati ben 8 i soggetti tratti in arresto dal GICO in flagranza di reato a Foggia, Jesi e Termoli.
IL TRASPORTO E LA CONSEGNA. Scrocco, invece, era il responsabile della logistica e provvedeva al trasporto ed alla consegna della droga ai clienti fuori regione. Per la fase dell’approvvigionamento dello stupefacente, il sodalizio disponeva al suo interno di una cellula operativa facente capo alla criminalità cerignolana, costituita da Francesco Magrone, 29 anni, e Francesco Mansi, 28 anni. I due disponevano di importanti agganci in Lombardia, infatti, era da tempo residente lo zio dei Magrone, Michele Perrucci, alias ‘lo Zio’, 57 anni, che era in grado di poter reperire e far pervenire al Sud importanti quantitativi di droga.
20 KG DI DROGA AL MESE. Dalle indagini è emerso che il sodalizio disarticolato era in grado di commercializzare circa 20 kg di stupefacente al mese, generando un volume di affari criminale di circa 60mila euro mensili. Inoltre, la DDA, al fine di individuare e sottrarre al sodalizio i capitali illecitamente accumulati, ha fatto effettuare ai finanzieri dei GICO di Bari e dello SCICO di Roma indagini economico patrimoniali che hanno fatto emergere l’assoluta sproporzione dei beni che gli indagati avevano a disposizione rispetto alla capacità economica ufficialmente dichiarata.
I SEQUESTRI. I componenti dell’organizzazione illecita, nell’ultimo decennio, a fronte di redditi ufficialmente dichiarati per circa 1,6 milioni di euro, avevano effettuato acquisti, spese ed investimenti per oltre 2,9 milioni di euro. Sono stati eseguiti sequestri patrimoniali in Puglia, Lombardia ed in Sardegna, sottoponendo a vincolo cautelare una villa a Santa Teresa di Gallura, 6 immobili a Foggia e Cormano, 2 compendi aziendali a Foggia e Cormano (MI) oltre a 16 rapporti finanziari presso istituti di credito in Puglia e Lombardia. II tutto per un valore complessivo di circa 15 milioni di euro.

di Redazione 


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