La casa era la base dello spaccio, arrestati tre membri della famiglia Portante LE INTERCETTAZIONI
La Squadra Mobile di Foggia ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di Nicola Portante, 52 anni e dei suoi figli Salvatore e Ciriaco, rispettivamente di 26 e 19 anni, ritenuti elementi di spicco della criminalità foggiana, responsabili di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente.
IL TENTATO OMICIDIO. Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Foggia, costituiscono l'appendice investigativa dell’arresto dei tre Portante, avvenuto l’11 giugno, quando furono arrestati, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, per il tentato omicidio ai danni di un giovane foggiano.
LA CASA COME BASE. Al fine di ottenere ulteriori elementi a carico dei tre indagati e soprattutto per chiarire il movente del grave fatto di sangue, sono stati intercettati i colloqui in carcere dei tre detenuti. La captazione delle conversazioni, oltre a chiarire le circostanze del tentato omicidio, ha consentito di chiarire come i Portante fossero dediti all’attività di spaccio di sostanze stupefacenti, svolta utilizzando come base operativa la loro abitazione.
IL RUOLO DELLA FIGLIA. La responsabilità dei tre Portante nella detenzione e nello spaccio di sostanze stupefacenti ha trovato conferma non soltanto nelle intercettazioni dei colloqui in carcere, ma anche in occasione dell’arresto della 24enne Francesca Portante, figlia di Nicola. In seguito alla perquisizione eseguita il 3 luglio presso il luogo di residenza della famiglia venne rinvenuto svariato stupefacente tra marijuana, hascish, cocaina, eroina e metadone oltre a tutto il materiale necessario per il confezionamento e il taglio dello stupefacente.
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