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Pistole di Capodanno/ Spara anche il figlio del presidente comunale, Iaccarino: "Gesto irrilevante, una goliardata"

Il video girava da qualche ora sui cellulari foggiani. Assieme alle immagini di altri (troppi) concittadini che a Capodanno si sono divertiti a sparare con una pistola. E a poche ore dall'identificazione e la denuncia di Giuseppe Perdonò, che aveva augurato "buon anno a tutta la malavita foggiana", c'è un altro caso a Foggia. Coinvolge il presidente del Consiglio comunale, Leonardo Iaccarino: il figlio è infatti immortalato mentre sul balcone di casa spara dei colpi da una pistola. 

I POST. A far emergere il caso, ma in maniera un po' troppo confusa e grossolana, con un post sui social senza tirare in ballo Iaccarino ci ha pensato la consigliera regionale pentastellata Rosa Barone. "In un video - scirve la consigliera grillina - viene ripreso un ragazzino che pare essere il figlio di un consigliere comunale, sparare a salve da un balcone. Se fosse vero credo che il minimo sarebbero le dimissioni dalla carica, che lo stesso consigliere occupa. Per essere credibile devi non solo esserlo, ma anche sembrarlo, diceva Borsellino".

LA REPLICA. Il presidente del Consiglio comunale, però, ha scelto di esporsi direttamente ma facendolo con una vecchia strategia: l'attacco come miglior difesa. E così, ha provato subito a smorzare i toni.  ecco il post: "Rammaricato per la lettura distolta ed inverosimile che si è data ad un gesto talmente irrilevante mi impone a chiarire che ciò che mio figlio Giacomo ha fatto la sera del 31 dicembre sul balcone di casa è un puro gesto goliardico dettato dalla festività e dalla sua età (sedicenne). Altresi il gesto - scrive Iaccarino - è stato fatto con una pistola a salve legalmente acquistabile perché in possesso del tappo rosso che appunto ne evidenzia la assoluta non pericolosità. Tuttavia, il ruolo istituzionale che ricopro mi impone a chiedere scusa a tutti coloro i quali hanno avvertito fastidio pensando a qualcosa di diverso"

IN SOSTANZA, NESSUN PENSIERO ALLE DIMISSIONI. Ben vengano le scuse, presidente. Ma non basta. Undici righe su Facebook per prendere le distanze da una "goliardata"?

Perché vantarsi e inneggiare alla malavita, come ha fatto Giuseppe Perdonò, non è normale.

Ma anche 'solo' sparare non è normale.

Perché Giuseppe Perdonò non è stato l’unico. Perchè suo figlio non è stato l'unico. 

Purtroppo. In tanti hanno impugnato una pistola e sparato: lo hanno fatto simbolicamente contro il 2020, ma lo hanno fatto concretamente contro una città che quotidianamente sfida, in silenzio, quelle armi. Anche quelle usate, per gioco, in una rapina. Come quelle che troppo spesso animano le giornate di tabaccai o titolari di locali. Quella malavita a cui si augura il buon anno che il buon anno lo ha tolto a tante famiglie (e il pensiero, in tema di rapine, non può che andare a Francesco Traiano, a cui il brindisi della mezzanotte del 31 dicembre è stato negato da una coltellata). 

Lei, presidente, non ha caricato nessuna pistola. Ovvio. Non è di questo che la si accusa.  

Lei, presidente, non ha commesso alcuna rapina. Ovvio. Non è di questo che la si accusa. 

Lei, presidente, non ha sparato in pubblica piazza o si è vantato del suo agire. Ovvio. Non è di questo che la si accusa. 

Ma lei è il presidente del Consiglio comunale di Foggia. E non può permettersi il lusso di minimizzare. Ben vengano le scuse, presidente. Ma a rileggerle bene, non sembrano poi così scuse. Sembra quasi che la colpa l'abbia "chi ha letto qualcosa di diverso". 

No, presidente Iaccarino.

Sparare non è normale. 

A maggior ragione in questa città. Punto.  

di Redazione 


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 COMMENTI
  • grazia

    02/01/2021 ore 23:23:10

    Non ci sono commenti che possono essere forniti per un caso così indegno ed ignobile in una città martoriata e già colpita al cuore.
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