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Tenta violenza sessuale nei confronti di una commessa in centro a Foggia: arrestato

Un trentenne è ora ai domiciliari

È agli arresti domiciliari B.B., classe ’87, abitante in provincia di Roma, per violenza sessuale e lesioni aggravate in danno di una giovane ragazza di Foggia.

LA VICENDA. Il 9 settembre scorso, la trentenne, dipendente di un negozio di abbigliamento sito nel centro di Foggia, dopo aver provveduto ad aprire il locale, attivato il sistema di video sorveglianza e indossato gli abiti di lavoro all’interno di uno sgabuzzino-bagno attiguo, si era portata in un angolo per la sistemazione di alcuni capi di abbigliamento. Contemporaneamente all’interno del locale, si era introdotto un giovane che dapprima aveva spiato internamente allo sgabuzzino-bagno e non vedendo nessuno, si era portato in direzione del banco. La ragazza, sentito il colpo della porta, era ritornata verso il banco e a quel punto l’indagato ha iniziato a parlarle, e farle credere di averlo già conosciuto in passato.

IL PERICOLO. La vittima, percependo di essere in pericolo, aveva iniziato a indietreggiare nel tentativo di prendere il proprio cellulare all’interno della borsa per poi dirigersi verso l’uscita. L’intruso, resosi conto delle intenzioni della vittima, era riuscito ad afferrarla con forza a un braccio e a spingerla violentemente in terra all’interno del locale, bloccandola con il suo corpo e cercando un approccio sessuale. La ragazza, urlando, era poi riuscita a divincolarsi dalla presa del bruto e quest’ultimo, impauritosi per la possibilità che qualche passante udisse, si era precipitato frettolosamente verso l’uscita.

IL CONTROLLO. La giovane, ancora scossa e in lacrime, si era portata fuori dal locale e notando la presenza di alcuni vigili urbani aveva raccontato l’accaduto fornendo le sembianze fisiche dell’uomo. Una pattuglia si era messa sulle tracce dell’uomo, individuandolo poco dopo: al fine di avere certezza che si trattasse dello stesso autore delle molestie, era stato condotto nel locale al fine di farlo riconoscere alla vittima, che dava conferma.

LE INDAGINI. La successiva attività d’indagine espletata dal personale della sezione della Squadra Mobile di Foggia, consistita nell’acquisizione delle immagini di video sorveglianza interna e dell’ascolto della vittima alla presenza di una psicologa, ha consentito al P.M. titolare delle indagini di richiedere una misura cautelare personale in virtù del motivo che i fatti raccontati dalla denunciante corrispondevano in tutto a quanto accaduto e filmato.

di Redazione 


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