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Stalking, violenze e maltrattamenti in famiglia: 2 arresti a Manfredonia

Protagonisti, in storie differenti, un trentenne di Foggia (prese a calci la sua ex dopo il parto) e un 70enne sipontino

Due storie di stalking e maltrattamenti messi in atto a Manfredonia da due uomini (uno trentenne di Foggia, l'altro 70enne di origini sipontine) di età molto diverse ma accomunati dalla violenza contro le donne.

LA TIRA PER I CAPELLI E LE SBATTE LA TESTA A TERRA. Nel primo caso Antonio Lacivita (pluri-pregiudicato) due giorni fa, poco dopo la mezzanotte e in pieno centro cittadino, è stato sorpreso dai carabinieri durante un servizio di pattugliamento del territorio, mentre aggrediva la sua ex-convivente (di Manfredonia) trattenendola per i capelli e sbattendole più volte il capo per terra: l'uomo non voleva accettare la fine della loro storia e pretendeva di dormire e di continuare a vivere ancora con la ex-compagna. Quella sera la donna si trovava in compagnia di alcune amiche che l'uomo non ha esitato a minacciare di morte con un coltello allorché queste hanno provato a intervenire per difenderla. Durante l'aggressione un parente della vittima si è trovato a passare di lì, è sceso dalla macchina ed è corso in aiuto delle giovani: ma il suo intervento non si è reso necessario perché nello stesso momento sono intervenuti i carabinieri a bloccare Antonio Lacivita. Dalla ricostruzione effettuata in caserma dalla ex-compagna di Lacivita è emersa una storia tormentata di maltrattamenti e violenze mai denunciate (in alcuni casi molto gravi, come quando l'uomo prese a calci nel ventre la donna 10 giorni dopo che aveva partorito), se non in un solo caso a luglio, quando la donna, esausta, si era recata dai carabinieri per denunciare il suo carnefice. L'uomo è stato, così, sottoposto agli arresti domiciliari.

LE AGGREDISCE DENTRO CASA. Flagranza di reato anche nel secondo caso di violenza: Salvatore Murgo, un anziano signore manfredoniano, è stato tratto agli arresti domiciliari per maltrattamenti in famiglia, lesioni personali dolose aggravate, minaccia grave, mentre stava tentando di aggredire per futili motivi, attraverso il lancio di vasi e l'utilizzo di una spalliera da culla, la ex moglie e la figlia, davanti a nipoti e parenti, a casa loro, dirimpetto alla sua. Dopo che l'uomo si è presentato nell'abitazione della ex-moglie, dunque, la violenza ha avuto fine solo all'arrivo dei carabinieri, allertati da un'amica della donna testimone di quanto stava accadendo. Anche qui, grazie al racconto delle vittime, si è riusciti a ricostruire un matrimonio, ormai finito, fatto di continue violenze e vessazioni da parte di Murgo mai denunciate dalla ex-moglie.

di Redazione 


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