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Stipendi stupendi, il caso arriva in Procura

Gli attivisti del M5s presentano un esposto. E oggi incontro OIVP-Comune

Nell’incontro odierno parleranno anche di un esposto. Quello che alcuni attivisti del Movimento 5 stelle hanno presentato in procura, per fare luce sulla vicenda degli “stipendi stupendi”. Il direttore generale Pazzaglia ha convocato per stamattina i componenti dell’Oivp, l’organismo indipendente di valutazione delle performance. Nel corso della riunione dovranno fare i conti anche con il documento in cui – prendendo spunto da una serie di articoli (tra i quali quelli di Foggia Città Aperta su presunti errori nel calcolo e le dichiarazioni del presidente Oivp) – si chiede di verificare “l’eventuale insorgenza di fatti penalmente rilevabili”.
L'ESPOSTO. Tra le premesse dell’esposto, figurano “il clamore che l’atto in oggetto ha prodotto nella cittadinanza foggiana, dovuto allo stridente contrasto tra la notevole spesa prevista, le gravi condizioni in cui versano l’intera città di Foggia, le condizioni di bilancio di pre-dissesto e i servizi effettivamente resi”, le “insistenti e frequenti notizie, anche supportate dalla stampa locale, di gravi episodi di sciatteria amministrativa”, “gli spropositati aumenti delle tasse locali e del costo dei servizi applicati dal Comune di Foggia”, la raccolta firme che ha riguardato “400 cittadini, titolari di interesse legittimo in quanto contribuenti del Comune di Foggia”.

LE ACCUSE. A questi si aggiunge la mancata acquisizione del parere/certificazione del Collegio dei Revisori dei Conti,  l’utilizzo delle cosiddette ‘dirigenze ad interim’ attribuite senza un regolamento e assegnate in totale assenza delle più elementari norme di trasparenza e la denuncia a mezzo stampa del presidente del Consiglio Comunale, Raffaele Piemontese, tra cui la celebre frase: “È inammissibile il giudizio uniformemente positivo dell’operato dei dirigenti comunali”;

PRESUNTO DANNO ERARIALE. Tutto ciò premesso – scrivono gli attivisti del Movimento 5 Stelle di Foggia - la determina dirigenziale specificata in oggetto può generare un grave danno erariale, peraltro reiterato (rispetto al provvedimento di liquidazione del novembre 2011),  per la corresponsione di somme (o parti di esse) non spettanti ai dirigenti beneficiari e con il conseguente, ulteriore onere per la Pubblica Amministrazione dovuto all’eventuale ‘recupero forzoso’. Staremo a vedere.

di Redazione 


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