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Strage San Marco in Lamis, udienza a porte chiuse: "La conferma dal Gps, due auto seguivano De Palma e Romito"

La ricostruzione del colonnello del Ros, Alessandro Mucci

La mattina del 9 agosto 2017 una Fiat Grande Punto grigia, secondo l'accusa guidata da Giovanni Caterino, si muove dall'abitazione del proprietario dell'auto, Giuseppe Bergantino, in Località Posta del Fosso a Manfredonia. Poco tempo dopo si ferma nel piazzale antistante l'Euro Cash; alle 9,30 riavvia il motore per seguire a breve distanza la Volkswagen Beetle Nera su cui viaggiano Matteo De Palma e il boss Mario Luciano Romito. A seguire i due veicoli è una Ford C-Max grigia, l'auto ritrovata poi bruciata che, secondo l'accusa, fu utilizzata da chi materialmente fece fuoco quel giorno, uccidendo, nei pressi della vecchia stazione di San Marco in Lamis, oltre ai due anche i fratelli Luciani.

IL PROCESSO. La ricostruzione è stata fatta dal colonnello del Ros di Bari, Alessandro Mucci, nel corso dell'ultima udienza del processo legato al quadruplice omicidio di San Marco che si è celebrata presso il tribunale di Foggia, lo scorso lunedì 25 maggio a porte chiuse, a causa dell'emergenza coronavirus. Unico imputato è il manfredoniano Giovanni Caterino, accusato di essere il basista dei killer della strage.

GPS E VIDEOCAMERE. Nel corso della sua deposizione, interrogato dal pm, il colonnello ha illustrato gli esiti delle indagini che si sono concentrate sull'analisi del gps montato sulla Fiat Grande Punto Grigia. L'auto è di proprietà di Giuseppe Bergantino ma, secondo gli inquirenti, fu guidata da Giovanni Caterino per 'accompagnare' sul luogo del delitto gli autori degli efferati omicidi per fare ritorno, poi, a Manfredonia. Il tragitto che risulta dai dati del gps è confermato dalle risultanze visive di numerose telecamere di sorveglianza poste nella zona. Sulle 34 analizzate, ben 19 sono risultate utili alle indagini. In particolare i video immortalano Matteo De Palma e Mario Luciano Romito entrare nel bar SIlver di Manfredonia la mattina del delitto, dopo aver sostato presumibilmente per una consumazione; successivamente i due si dirigono verso il luogo del delitto a bordo della Beetle Nera. Le immagini riprendono anche, a breve distanza, una Fiat Grande Punto grigia che li segue. Una delle telecamere, quella situata nell'azienda agricola Bella Contadina mostra una C-Max grigio chiara seguire, a sua volta, le due auto.

LE ALTRE RISULTANZE. L'analisi del gps della Fiat Grande Punto è stata estesa anche ai giorni precedenti il delitto, dimostrando che l'autovettura era presso il luogo della strage e presso il luogo dove è stata rinvenuta la C-Max data alle fiamme nei giorni precedenti il delitto. Anche una telecamera fortuitamente riprende il giorno prima l'agguato, l'8 agosto 2017, la Punto sempre nei pressi del luogo del delitto. Ancora: un mese dopo la strage, il gps segnala la presenza della Fiat Grande Punto Grigia presso la Masseria Scola Tarantino, luogo nei pressi del quale fu bruciata la C-Max e verso cui, secondo alcuni testimoni, si diressero i killer subito dopo l'esecuzione.

LA PROSSIMA UDIENZA. Il colonnello Mucci sarà riascoltato nella prossima udienza fissata per il 10 giugno per illustrare l'analisi del traffico delle utenze dell'imputato, basate sull'aggancio del dispositivo alle celle telefoniche. L'avvocato difensore, Giulio Treggiari, si è inoltre riservato il controesame del militare. Intanto, all'inizio della scorsa udienza è stato ascoltato anche il perito Aldo Gallo il quale è stato chiamato a un'integrazione di perizia sulle intercettazioni telefoniche per chiarire alcuni passaggi ascoltati. L'uomo non ha aggiunto molti elementi rimandando le sue valutazioni al documento che ha allegato al fascicolo dibattimentale.

di Michele Gramazio


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