Sugli scontri di Foggia-Avellino, il sindacato di polizia: “Chiudiamo gli stadi agli ospiti”
Si registrano feriti nelle forze dell’ordine
“Ancora una volta siamo qui a contare le decine di feriti tra le Forse dell'Ordine per una partita di calcio. Ancora una volta siamo costretti a registrare atti di vandalismo e violenza”. Comincia così il comunicato stampa della segreteria provincia F.S.P. della Polizia di Stato, in merito ai fatti di lunedì 7 novembre avvenuti allo stadio P. Zaccheria di Foggia, in occasione della partita dei rossoneri contro l’Avellino.
“NOI CONTIAMO I FERITI”. Stando alla nota, pertanto, non esisterebbero più differenze tra tifoserie, poiché – si legge – “la tifoseria che va in trasferta è sempre un potenziale pericolo”. Per tale ragione, dal sindacato avanzano la seguente richiesta: “Chiudiamo gli stadi agli ospiti”. E ancora: “Mentre società di calcio contano gli incassi, tra le Forze dell'Ordine noi contiamo i feriti. Non possiamo ancora subire in silenzio insulti, minacce, e ogni tipo di offese da parte di farabutti (usando un eufemismo) in nome del ‘Dio calcio’ facendo passare il tutto come una questione di tutela dell'ordine e della sicurezza pubblica”.
LE SOCIETA’ PAGHINO LA SICUREZZA. Da qui, l’idea, anzi l’altra proposta di “non preoccuparsi più delle casse delle società di calcio – come si legge nel comunicato – ed evitare l'emissione dei tagliandi d'ingresso allo stadio per le società avversarie. Se si vuole davvero tutelare l'ordine e la sicurezza pubblica e, soprattutto, il personale delle forze dell'ordine, le società di calcio (che hanno rapporti “stretti” con le loro 'tifoserie') paghino di tasca loro il servizio d'ordine e di controllo all'interno dello stadio, facciano entrare chi vogliono e che si prendano anche la responsabilità civile e penale di tutto ciò che accade e risarciscano i danni (di ogni genere) causati dalle loro tifoserie”.
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