Taglio boschivo senza rispettare le prescrizioni: denunce e multe nel Parco del Gargano
Nei giorni scorsi i militari in servizio presso la Stazione carabinieri Parco Nazionale del Gargano di Umbra e la Stazione di Monte Sant’Angelo, hanno effettuato un sopralluogo presso un cantiere forestale in località “Piano Canale”, agro del Comune di Monte Sant’Angelo, dove erano in corsi lavori di taglio del bosco governato a ceduo matricinato dell’estensione di circa 8 ettari. Al sopralluogo ha partecipato D.F., in qualità di progettista e direttore dei lavori, il rappresentante legale della impresa boschiva D.A. e il titolare dell’autorizzazione al taglio boschivo Q.P. Tali lavori selvicolturali erano autorizzati dalla Regione Puglia – Servizio Foreste, sulla scorta del Parere favorevole in merito alla Valutazione di Incidenza ambientale rilasciata dalla Provincia di Foggia – Settore Ambiente, e del propedeutico parere rilasciato dall’Ente Parco Nazionale del Gargano. Il bosco ricade in zona “1” di rilevante interesse naturalistico del Parco Nazionale del Gargano, nel sito Z.P.S. (Zona di Protezione Speciale della Rete Natura 2000), e su terreno soggetto a vincolo idrogeologico.
LE VIOLAZIONI. Dall’accertamento effettuato si è riscontrato però che i lavori sono stati realizzati su una superficie di circa 7 ettari in contrasto alla normativa regionale vigente, delle misure di conservazione del sito Z.P.S. “Promontorio del Gargano-IT9110039”e delle norme di salvaguardia del parco nazionale. Infatti sono state rilasciate in bosco piante matricine di diametro inferiore a quanto prescritto dall’Ente Parco, molte delle quali di mediocri caratteristiche fenotipiche e vegetative, aduggiate, filate e scarse di chioma, nonché di scarsa resistenza all’isolamento; non sono state riservate a dote del bosco gli esemplari arborei destinati all’invecchiamento indefinito (almeno 10 ad ettaro). Altra violazione riscontrata è l’abbruciamento dei residui vegetali che, in tali aree protette, dovevano essere tagliati in pezzi di 20 cm. o cippati e distribuiti al suolo; non è stata infine realizzata la chiudenda prima del taglio, come prescritto dall’Ente Parco.
LA MULTA. Accertata la condotta illegale, sono partite le denunce per violazioni ambientali e forestali in aree protette. E' stato inoltre operato il sequestro probatorio di circa 1.000 quintali di legname e sequestro preventivo della restante area di bosco non ancora tagliata. Le violazioni rilevate, per il rilascio di matricine non idonee e il mancato sgombero dei residui di vegetazione, hanno comportato l’irrogazione di sanzioni pecuniarie per l’importo di oltre 8mila euro.
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