Tangenti, il Riesame accoglie la richiesta: Biagini e Laccetti vanno ai domiciliari
Rigettata la revoca per gli arresti di Bruno
Era stata rigettata dal gip una decina di giorni fa, è stata recepita oggi: il Tribunale del Riesame ha accolto la richiesta dei legali di Fernando Biagini, il dirigente del Comune arrestato nell’ambito dell’inchiesta sulle tangenti a Palazzo di città, accordandogli i domiciliari.
SOSPESO DAL COMUNE. Accusato di concussione e tentata concussione – sarebbe stata pilotata una gara d’appalto attraverso una tangente di 80mila euro sborsata dall’imprenditore Lello Zammarano -, Biagini può lasciare il carcere perché non sussisterebbe il pericolo di inquinamento delle prove e della reiterazione del reato, essendo il dirigente al Suap sospeso dall’incarico (LEGGI: BELGIOIOSO SOSTITUISCE BIAGINI).
LACCETTI E BRUNO. Accolta la richiesta dei domiciliari anche per l consigliere comunale di maggioranza, Massimo Laccetti, mentre è stata rigettata la messa in libertà per l’imprenditore Adriano Bruno. Al momento, dunque, le misure restrittive per i tre coinvolti nell’inchiesta sono identiche: tutti ai domiciliari.
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