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Tangenti al Comune, quando il "segreto di Pulcinella" lo svela una lettera anonima

Il caos a Palazzo di città dopo la missiva segreta

Nei paesi anglosassoni sono chiamati “whistleblower”. Si definiscono così coloro che con coraggio decidono di denunciare apertamente gli illeciti di cui vengono a conoscenza, in particolare sui luoghi di lavoro, con il pericolo di subire per questo ritorsioni e intimidazioni.
DENUNCE E OMISSIONI. E all'estero la loro figura è rispettata e apprezzata dall'opinione pubblica. Niente a che vedere con gli epiteti di infame. Anzi, sono pure tutelati da una normativa che assicura loro la dovuta riservatezza. Nessuna considerazione, invece, per le denunce anonime. Da noi, la situazione è un po' diversa. Tutti sanno (e si lamentano), ma nessuno denuncia. Spesso per paura (a volte più che giustificata), in altre occasioni semplicemente per omertà. Se poi ci si decide a parlare lo si fa senza firmarsi. Come è accaduto a Foggia. Da qualche giorno Palazzo di città è scosso da una denuncia in Procura. Anonima.
LA LETTERA. L'hanno letta in pochi, la commentano tutti. E sebbene la premessa sia “è una lettera anonima, va presa con le molle”, nel Palazzo se ne parla. Eccome se se ne parla. “Questa volta a noi consiglieri non è stata data la possibilità di leggerne il contenuto, ma abbiamo letto un sunto mediato dalla stampa come se la cosa non ci appartenesse nella nostra veste istituzionale” ha denunciato Sinistra ecologia e libertà. Ma cosa ci sarebbe scritto nella lettera? “Dettagliata nella descrizione di fatti, circostanze e, sembra, nomi. Si parla di tangenti, un sistema organizzato di distribuzione dei lavori in cambio di soldi pubblici”.
COMMISSIONE  OUT. Tangenti. Appalti pilotati. Consiglieri che tremano. Per cosa? Per una lettera anonima. Talmente credibile, però, da far implodere il Palazzo. E da spingere il sindaco, Gianni Mongelli, assieme al direttore generale Pazzaglia a bloccare la commissione aggiudicatrice formata nei giorni scorsi per occuparsi di un appalto molto sui nuovi locali per il tribunale.
IL SEGRETO DI PULCINELLA. Quindi, ricapitolando: una lettera anonima “dettagliatamente” parla di un consigliere che intasca mazzette per pilotare appalti. I partiti dicono: è anonima, non prendiamola in considerazione. Ma intanto ne parlano e pontificano. Il sindaco, pur non mettendo a disposizione la missiva, pare basarsi su di essa e sostituisce un dirigente in una commissione. Tutto questo per una lettera anonima. Con buona pace dei paesi anglosassoni: da loro si chiamano “whistleblower”, da noi “segreti di Pulcinella”.
Con la differenza che all'estero le denunce dei cittadini consentono di far emergere con chiarezza casi di malaffare e a neutralizzare i colpevoli. Da noi tutto contribuisce a "confondere le carte" e a non poter intervenire. Siamo ancora in attesa di qualcuno scoperchi la pentola per prendere provvedimenti. Anche se è anonimo.

di Redazione 


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