Il Teatro dei Limoni porta in scena "La profezia di Koltès"
Lettura scenica nell’ambito del progetto “Racconti dal Mediterraneo”
Intenso. Emozionante. Poetico. Come una lunga preghiera laica in cui si canta cantano «le vecchie, gli arabi, i mendicanti, i controllori, i poliziotti, i teppistelli tirati a lucido, lo schifo di odori, lo schifo di rumori, i litri di birra, la voglia di una stanza». Perché "La profezia di Koltès", la lettura scenica tratta da "La notte poco prima della foresta" andata in scena ieri sera al Teatro dei Limoni di Foggia, ha raccontato il tema dell’immigrazione con lo sguardo e la voce di chi straniero lo è davvero. L’emarginato che grida ed urla la sua rabbia, i suoi incontri, i suoi sogni. Come le sensazioni dei migranti che per i motivi più diversi arrivano in Europa, in Italia.
IL PROGETTO. Sul palco a restituirci la forza e la profezia di Koltès è stato l’attore Roberto Galano, accompagnato dalle musiche di Christian di Furia e dai danzattori Tommaso Bevilacqua, Graziana Cifarelli, Luca Monacis, Nicole Piemontese, Roberto Rosiello, Maggie Salice. La lettura scenica curata ieri sera dal TdL rientra nell'ambito del progetto "Racconti dal Mediterraneo", promosso dalla cooperativa sociale Medtraining e finanziato dalla Regione Puglia - Sezione Relazione Internazionali - nell'ambito dell'Avviso Pubblico "Iniziative per la pace e per lo sviluppo delle relazioni tra i popoli del Mediterraneo", che ha l’obiettivo di favorire l'incontro tra culture, pensieri, storie, arti tra la realtà migrante e la cittadinanza. Libri, teatro sociale, video-documentario. E la lettura scenica, come quella animata dal Teatro dei Limoni.
LE ARTI. Linguaggi artistici e culturali differenti per raccontare e far conoscere le storie, le vite e i volti dei migranti che vivono nei nostri territori attraverso un percorso di animazione territoriale che parte da Foggia per arrivare a Casa delel Culture di Bari e a Casa dei Diritti di Siponto. Il lungo appaluso ai protagonisti ed il teatro pieno hanno ribadito l’importanza di parlare di questi temi e di farlo anche attraverso la bellezza e la suggestione del teatro.
E.M.
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