Accusa "certa stampa" di voler solo fare notizia e replica all'articolo sulla determina per cui il Comune investirà 40mila euro (+iva) per un impianto di sicurezza all'interno del teatro Giordano. Il sindaco di Foggia, Franco Landella, ritorna sulla complessa vicenda del teatro comunale e – ai microfoni di Foggia Città Aperta, che gli offre l’opportunità di una replica – spiega la sua versione. Il primo cittadino fa giustamente riferimento alla copertura esistente (lo stanziamento di 550mila euro), ma il nocciolo della questione è un altro: la determina dello scorso 12 agosto, con cui è stata autorizzata l'ulteriore spesa rientrante nelle somme a disposizione del Comune, permette lo stanziamento di 40mila euro, che se non fossero stati utilizzati avrebbero rappresentato un risparmio per l'Ente. In sostanza, c'era (e c'è) la copertura finanziaria, ma non per questo era previsto che fossero spesi tutti i 550mila euro. A ciò si aggiunge il fatto che i lavori sono affidati ad un'altra impresa, la Daga Impianti, la stessa che già in passato eseguì lavori al Giordano ("un'impresa evidentemente specializzata in quel tipo di lavoro", secondo Landella).
PARLARE D'APPALTI E' UN REATO? DA QUANDO?. Landella, poi, fedele al suo proposito di non indicare scadenze (LEGGI:
"Colpa di un'eredità pesante. Io non faccio false promesse"), garantisce però il suo impegno per una celere riapertura del teatro. Ma sulla gestione degli appalti non si pronuncia, anzi. "L’atto di indirizzo è la riapertura in tempi rapidi e immediati del teatro - spiega Landella - poi tutti i retroscena degli appalti e di come vengono affidati non è compito né degli assessori, né del sindaco, né dei consiglieri ma è un incarico imputato esclusivamente ai dirigenti e io non entro nel merito, anche perché chi entra in merito commette un grave reato”. Una dichiarazione che lascia più di una perplessità, soprattutto nel Comune che, appena qualche mese fa, si costituiva parte civile nel procedimento in cui
sono imputati Fernando Biagini, Massimo Laccetti ed Adriano Bruno. Senza dimenticare la ovvia responsabilità politica di tutte le amministrazioni, non solo quella foggiana, tanto in tema di appalti, che di indirizzi, che di assegnazioni. Insomma: un autogol?