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Teatro Giordano, l’ex assessore Cavaliere invita Landella: “Chiariamo tutto in un incontro pubblico”

La proposta dell'architetto che ha curato l'ultima fase dell'appalto

 
La “patata bollente” legata alla questione dei lavori di ristrutturazione del Teatro Giordano continua a tenere banco e a creare fibrillazioni tra maggioranza e minoranza. L’avviso di conclusione delle indagini, emesso dalla Procura nei giorni scorsi nei confronti di cinque persone, ha alimentato nuovamente le polemiche su un appalto le cui ripercussioni a carico delle casse comunali rischiano di non finire mai, a causa del contenzioso “in ballo” con l’impresa Ra.Co.

LE POLEMICHE. IL sindaco Landella, nella conferenza stampa di ieri, ha rivendicato con orgoglio l’impegno di questi mesi e il risultato raggiunto della riapertura al pubblico del teatro. In precedenza da diversi esponenti del centrosinistra erano scaturite critiche sull’opportunità di presentare in consiglio comunale una transazione con la stessa Ra.Co.

PIPPO CAVALIERE: "CHIARIAMO IN PUBBLICO". Una querelle che Pippo Cavaliere vorrebbe affrontare “alla luce del sole”. L’ex assessore con delega al teatro Giordano nella Mongelli giudica “lacunosa la ricostruzione fatta dal sindaco” con “l’evidente obiettivo di distogliere l’attenzione della pubblica opinione da una proposta di transazione caratterizzata da tante omissioni: una proposta illogica ed irrazionale, - continua Cavaliere nel segno della più totale discontinuità amministrativa, in relazione a quanto la precedente amministrazione aveva messo in luce negli ultimi due anni. Da qui la proposta: “Per il ripristino della verità, atto dovuto nei confronti dei cittadini, invito il sindaco Landella ad un confronto pubblico, da tenersi con le modalità che desidera”.

"IMPEGNO INDEFESSO PER DUE ANNI". Nella nota l’architetto precisa di aver “tenuto i riflettori accesi sul teatro Giordano sebbene il palcoscenico fosse ancora vuoto, denunciando pubblicamente e penalmente tutte le irregolarità riscontrate. In quei due anni – il ricordo di Cavaliere - ho lavorato indefessamente per la riapertura del teatro, risolvendo quello che ho sempre definito un “rompicapo”, incurante degli strali cui ero sistematicamente sottoposto, in quanto la strada imboccata avrebbe inevitabilmente portato alla verità, come di fatto è avvenuto e come i cittadini reclamavano.

"NON SI PRENDA MERITI NON SUOI". Infine una stoccata al sindaco Landella: “Ha dichiarato che il teatro è stato riaperto a dicembre solo grazie alla sua testardaggine; ebbene, per il bene di Foggia, spero che il sindaco possa ascriversi meriti che davvero gli competono.

di Redazione 


 COMMENTI
  • augusto

    08/05/2015 ore 12:53:30

    Hanno rubato soldi questo è certo, ma molto più, hanno soffocato 10 anni di cultura, un grave danno sopratutto per i ragazzi e i giovani di Foggia. Un atto di ignoranza e criminalità ancora più grave . Questi non sono architetti sono ignoranti e ingordi .
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