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Tentata estorsione: arrestato 32enne

Prestava somme di denaro per poi chiedere interessi del 150%

Dopo aver prestato somme di denaro ad una persona in difficoltà gli ha chiesto degli interessi di oltre il 150% all'anno minacciandola di morte. Michele Mansi, 32 anni, è stato arrestato dagli agenti di polizia di Manfredonia con l'accusa di usura,  tentata estorsione, danneggiamento e minaccia aggravata.

LA DENUNCIA. Tutto è partito dopo la denuncia della vittima che due anni fa aveva ricevuto in prestito una somma di denaro da Mansi che continuava a tormentarlo anche dopo la completa restituzione dei soldi prestati e dei relativi interessi pattuiti. Nell’ultimo episodio di minaccia la vittima aveva trovato nella sua auto una busta contenente cinque proiettili calibro 9X21 ed un biglietto che riportava gravi minacce di morte per lui ed i suoi familiari. 

LA PERQUISIZIONE. Durante alcune perquisizioni nell'abitazione di Mansi sono stati trovati dei documenti che provavano la sua attività usuraia. Gli investigatori hanno trovato un assegno bancario in bianco, postdatato e firmato dal titolare di un’azienda locale, rilasciato all'indagato come garanzia per un prestito effettuato e una matrice di un assegno intestato ad un locale commerciante di calzature. Inoltre, è stata trovata un'agendina in cui erano riportati tutti i conteggi, dai quali si intuiva la data del prestito e quello della scadenza con un esoso incremento economico rispetto alla somma prestata, tasso di interesse più che usurario. 

L’ARRESTO. Al termine delle indagini il gip del tribunale di Foggia ha deciso l'arresto di Mansi. Il magistrato ha infatti ritenuto che ricorressero esigenze cautelari di particolare rilievo e che la permanenza in libertà dell’indagato gli avrebbe potuto consentire di precostituirsi versioni di comodo in relazione ai reati ipotizzati nei suoi confronti. Inoltre, sussisteva anche il pericolo di fuga in quanto l’uomo è in grado di usufruire di disponibilità patrimoniali tali da consentire periodi di latitanza e con il concreto pericolo che l’indagato possa commettere altri gravi delitti della stessa specie.

di Redazione 


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