Torretta Antonacci, furto sventato dai braccianti stranieri
Sono attivisti del sindacato di Aboubakar Soumahoro
Oggi i Carabinieri di San Severo hanno tratto in arresto P.P., pregiudicato 39enne, per il reato di tentata rapina, porto abusivo di arma da fuoco e ricettazione.
IL TENTATO FURTO. Verso le 3 di stanotte, agenti della Volante - assieme ad una pattuglia della radiomobile - si sono portati in località Torretta Antonaci, presso il Ghetto di Rignano, dove era stato segnalato che alcune persone avevano tentato di forzare la cisterna contenente gasolio necessario per il funzionamento dell’impianto di illuminazione dell’area in cui sono collocati i container del centro di accoglienza. Giunti sul posto, gli agenti, secondo una prima ricostruzione, hanno appurato che i malviventi (almeno quattro), arrivati sul posto a bordo di un’autovettura, dopo aver tentato di accedere nell’area dove è collocata la predetta cisterna, si erano dati alla fuga in quanto scoperti da alcuni stranieri che viveano lì e che si erano accortisi della loro presenza.
L'ARRESTO. Uno dei malfattori, poi arrestato, mentre cercava di guadagnare la fuga avrebbe minacciato con una pistola i cittadini stranieri che lo avevano scoperto. Giunti sul posto, gli agenti hanno identificato il pregiudicato ponendolo in stato di arresto sequestrando l’arma risultata provento di furto. Sono in corso accertamenti tramite la visione della immagini di VSG finalizzati a individuare gli altri complici. L’uomo è stato arrestato e su disposizione dell’Autorità Giudiziaria è stato associato alla Casa Circondariale.
LA LEGA BRACCIANTI. L'episodio è stato commentato sui social dal sindacalista Aboubakar Soumahoro, che ha parlato di fatto di "gravità inaudita" e ha sottolineato che a fermare il malvivente sono stati alcuni attivisti della Lega Braccianti.
I contenuti dei commenti rappresentano il punto di vista dell'autore, che se ne assume tutte le responsabilità. La redazione si riserva il diritto di conservare i dati identificativi, la data, l'ora e indirizzo IP al fine di consegnarli, dietro richiesta, alle autorità competenti. La Corte di Cassazione, Sezione V, con sentenza n. 44126 del 29.11.2011, nega la possibilità di estendere alle pubblicazioni on-line la disciplina penale prevista per le pubblicazioni cartacee. Nello specifico le testate giornalistiche online (e i rispettivi direttori) non sono responsabili per i commenti diffamatori pubblicati dai lettori poichè è "impossibile impedire preventivamente la pubblicazione di commenti diffamatori". Ciò premesso, la redazione comunque si riserva il diritto di rimuovere, senza preavviso, commenti diffamatori e/o calunniosi, volgari e/o lesivi, che contengano messaggi promozionali politici e/o pubblicitari, che utilizzino un linguaggio scurrile.Riproduzione Riservata.