Tentato omicidio del cardiologo Correra, il mandante era il fratello
Fermato insieme ai due esecutori materiali che volevano riprovarci
La Polizia ha arrestato i presunti responsabili del
tentato omicidio del cardiologo Massimo Correra. Il mandante è stato individuato nel fratello Maurizio mentre gli autori materiali dell'agguato sono Rizvani Shpetim e sua madre Tusha Haxhire.
L'AGGUATO. IL 27 marzo scorso il medico e il figlio minorenne, uscendo dall’atrio della propria abitazione di via Vittime Civili, vennero affrontati da due persone di cui una, all’interno dell’atrio, esplose due colpi di arma da fuoco al loro indirizzo senza causarne il ferimento per un solo caso fortuito. Terminata l’azione delittuosa, i due autori si diedero alla fuga. Sul luogo dell’evento vennero repertati due bossoli calibro 7.65 e sulla vetrata del portone venne rinvenuto il foro del proiettile ad una altezza dal suolo di 1.72 cm.
LE INDAGINI. Con il coordinamento della Procura della Repubblica di Foggia, la Squadra Mobile ha avviato immediate indagini, fondate sulla acquisizione minuziosa di alcuni sistemi di videosorveglianza presenti nella zona, nonché su varie attività tecniche. L’acquisizione delle immagini ha consentito di individuare alcuni minuti precedenti l’evento delittuoso l’arrivo degli autori dell’agguato a bordo di un’autovettura modello Suzuki Swift. L'analisi di ulteriori immagini successivamente acquisite ha consentito poi di ottenere la lettura della targa di nazionalità bulgara. La ricerca minuziosa dell'auto, a distanza di alcune settimane, ha dato esito positivo e ha consentito di posizionare a bordo della stessa un dispositivo che ne permetteva la localizzazione.
IL FRATELLO. Nel contempo le varie attività tecniche avviate hanno consentito di orientare le indagini sul versante familiare, consentendo di comprendere nello specifico l’esistenza di un forte rapporto conflittuale fra la vittima e il fratello Maurizio nato a Foggia nel 1965, pregiudicato. La situazione conflittuale era dovuta all’esistenza di forti dissapori per motivi economici ed ereditari, il tutto anche confermato dalla vittima in sede di denuncia .
I DUE AUTORI. Tale possibile movente ha trovato poi una conferma nella circostanza che gli autori dell’agguato erano riusciti ad entrare nell’androne della casa della vittima senza alcuna forzatura al portone di ingresso, e pertanto risultava plausibile che il fratello Maurizio potesse disporre delle chiavi di ingresso e le avesse date ai soggetti incaricati di uccidere il fratello. Una volta accertata che l’auto oggetto di localizzazione fosse sempre nella disponibilità delle stesse persone, è stata operata una perquisizione ove le stesse dimoravano, ovvero un casolare sito in località Borgo Segezia , dove sono stati identificati Rizvani Shpetim, classe '94 e la madre Tusha Haxhire, oltre a una terza persona. Condotti presso gli Uffici della Squadra Mobile, dalle indagini svolte e dall'interrogatorio di madre e figlio è emersa la loro piena partecipazione attiva in qualità di esecutori materiali del tentato omicidio, nonché la circostanza che il loro coinvolgimento era stato richiesto da parte di Maurizio Correra, grazie anche all’intermediazione di uno straniero ancora non identificato, che aveva dato loro l’incarico di uccidere il proprio fratello, fornendo nel contempo anche l’arma da utilizzare in cambio del pagamento di una somma di 5mila euro.
L'ALIBI. E' emersa inoltre la circostanza che Maurizio Correra, al fine di precostituirsi un alibi, aveva consegnato preventivamente ai due esecutori materiali uno scritto in cui risultava che loro stessi avevano ricevuto mandato di simulare l’azione delittuosa da parte della stessa vittima, ovvero Massimo Correra, uno scritto che avrebbero dovuto consegnare all’avvocato nel caso in cui fossero stati fermati dalla polizia.
CI AVREBBERO RITENTATO. Madre e figlio, parlando negli Uffici della Questura, hanno anche riferito di volere portare a termine l’azione delittuosa. Tale circostanza ha spinto la Procura della Repubblica ad emettere nella giornata di ieri il provvedimento di fermo nei confronti dei due esecutori materiali, nonché del mandante del tentato omicidio.
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