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Tentò di uccidere un giovane 27enne, un arresto a San Nicandro Garganico

Ad indirizzare le indagini la vittima della sparatoria

Ferì all'addome con un colpo di pistola il suo rivale al termine di un litigio, in pieno centro a San Nicandro Garganico, nella notte tra il 13 e 14 agosto. Leonardo De Angelis, soprannominato “Nino Taccone”, è stato arrestato dai Carabinieri della Compagnia di San Severo con l'accusa di tentato omicidio oltre che di tentata estorsione e porto abusivo di arma da sparo alterata.
INTERROGATA LA VITTIMA. Ad indirizzare le indagini è stata la stessa vittima della sparatoria, Michele Stocola di 27 anni. I Militari erano stati allertati, poco dopo l'accaduto, dai sanitari del 118 e si erano recati all'ospedale Civile di San Severo dove era stato trasportato d'urgenza un giovane ferito da colpi di arma da fuoco. Interrogato poco prima di essere operato all'addome, la vittima della sparatoria aveva indicato ai carabinieri il nome di Leonardo De Angelis e aveva precisato di essere stato colpito per essersi rifiutato di pagare una somma di 500 euro.
LA DINAMICA. La visione del filmato di videosorveglianza del bar in prossimità del quale è avvenuto l'episodio ha poi consentito ai Carabinieri di ricostruire l'intera dinamica. Dal video, infatti, si nota Leonardo De Angelis dapprima inveire e gesticolare contro la vittima mentre altri ragazzi cercano di frapporsi tra i due, poi estrarre una pistola dal suo borsello e sparargli un colpo all'addome. Prima di allontanarsi in tutta fretta a bordo del suo scooter il De Angelis ha anche tentato di sparare un secondo colpo contro Michele Stocola, nel frattempo accasciatosi a terra ma la pistola si è inceppata.

L'ARRESTO. Il reo è stato individuato e bloccato a circa due ore dall'accaduto, dopo una breve fuga prima a bordo del suo scooter e poi a piedi. Lo stesso aveva ancora all’interno del marsupio l’arma utilizzata poco prima: una pistola a salve modificata sulla quale era stata innestata una canna realizzata artigianalmente, filettata, avente un diametro interno di calibro 7,65 proprio come il bossolo rinvenuto sul posto e un altro proiettile calibro 7,65 incastrato corrispondente a quello inceppatosi in occasione del secondo colpo tentato all'indirizzo della vittima. L’arma sarà inviata al RIS di Roma per verificare l’eventuale utilizzo della stessa in altri episodi criminosi.

di Redazione 


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