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Thor, il bracco che ha “sconfitto” i botti di capodanno: “I cani hanno le capacità per superare il problema”

L’esperienza del terapeuta canino, Diego Buscicchio.

“Il cane ha capacità adattative elevate, tali da consentirgli di comprendere che questi stimoli, per quanto forti e improvvisi, non sono pericolosi. È necessario avviare un processo di desensibilizzazione sistematica, a patto che il proprietario sia riconosciuto dal cane come una guida in grado di trasmettere protezione”.

INFARTI A CAUSA DEI BOTTI. È il parere scientifico di Diego Buscicchio, terapeuta del comportamento del cane, in merito all’annoso problema dei fuochi pirotecnici – e dei petardi, soprattutto – che si ripropone in tante città proprio in questo periodo, con picchi intorno al 31 dicembre. “Ogni anno – spiega il terapeuta canino – a capodanno sono tanti gli animali che muoiono di infarto a causa dei botti, non solo cani e gatti, ma anche altre specie selvatiche, compresi quegli uccelli che perdono l’orientamento. Nel caso dei cani però, è possibile intraprendere un percorso in grado riequilibrare le sue emozioni e proteggerlo così dalla paura”.

ATTACCHI DI PANICO E VOMITO. È il caso di Thor, uno splendido esemplare di bracco ungherese terrorizzato da botti e petardi di vario tipo, persino a bassa intensità. Un soggetto già di suo particolarmente ansioso il quale, durante le festività, viveva stati di terrore aggravati da forti attacchi di panico e vomito. Preoccupati da ciò, i suoi proprietari si sono rivolti a E-dog, l’associazione con sede a Foggia riconosciuta dal C.O.N.I. e al cui interno sono presenti Educatori Cinofili A.P.N.E.C. e terapeuti del comportamento, tra cui lo stesso Diego Buscicchio. Il risultato, documentato attraverso vari video sulle pagine Facebook e Instagram dell’ente, è stato a dir poco risolutivo.

DESENSIBILIZZAZIONE. “Per quanto riguarda i botti – entra nel merito il terapeuta – il trattamento più utilizzato è la desensibilizzazione sistematica, che consiste nell'esposizione, sicura e graduale, alla presenza di tali stimoli, a seconda del cane e del suo grado di paura. Nello specifico – continua Diego Buscicchio – è stato necessario un intervento di desensibilizzazione ai fuochi d’artificio realizzato soprattutto attraverso il gioco. Il primo step è stato svolto in campo aperto, lontano dalla città, in cui il cane veniva indotto ad attività mirate di tipo ludico esattamente durante lo scoppio di alcuni petardi”.

IL GIOCO. Un lavoro di recupero mirato, svolto insieme ai suoi proprietari, in cui il terapeuta ha via via aumentato il grado di intensità degli stimoli, man mano che il cane diminuiva la propria ansia di risposta, fino ad associarla totalmente a un evento piacevole come "il gioco". Nei video postati, infatti, Thor risponde al classico “bombardamento” di San Silvestro in modo del tutto differente rispetto alle prime volte: salta e gioca, convinto di dover svolgere un’attività ludica insieme ai suoi familiari.

FIDUCIA E AFFIDAMENTO. “Il proprietario – chiosa il terapeuta – è fondamentale in questo processo, perché deve ristabilire una corretta relazione con il cane, accreditandosi ai suoi occhi in qualità di guida, cosa che nell’animale si traduce in ‘fiducia e affidamento’. È questo il primo passo di un percorso di desensibilizzazione: il cane deve capire che quando è vicino al suo umano non gli capiterà nulla di pericoloso”.

IMPRINTING. Infine, un riferimento alla prevenzione: “Se il cucciolo viene esposto in modo graduale a questi stimoli già durante l'età dell'imprinting – spiega il terapeuta di E-dog – comprenderà che non sono pericolosi. Il mio consiglio è di seguire un protocollo per cuccioli sin dal 70esimo giorno di vita, purché realizzato da professionisti certificati di settore, permettendo così al cane di acquisire maggiori strumenti per adattarsi al caos cittadino o ai rumori domestici. No al fai da te – conclude Buscicchio – e no a presunti educatori privi di comprovate esperienze, non in grado di comprendere e valutare le caratteristiche individuali del cucciolo in termini di tempra e resilienza”.

di Redazione 


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