Tina Modotti: donna, fotografa, militante. Una vita fra due mondi in mostra a Foggia
Un omaggio intenso e appassionato a una figura straordinaria del Novecento illumina Foggia: la mostra “Tina Modotti, Donna, Fotografa, Militante. Una vita fra due mondi” è stata inaugurata venerdì 10 ottobre presso la Galleria di Palazzo Dogana, in Piazza XX Settembre.
La mostra dedicata nasce dalla collaborazione tra l’APS StoriaeMemoria e la Fototeca National dell’INAH di Città del Messico, dall’organizzazione a cura del presidente del FotoCineClub Foggia, Nicola Loviento e con la partecipazione dell’associazione “La Merlettaia” di Foggia.
L’esposizione si inserisce nel programma della 14ª edizione di “FoggiaFotografia: La Puglia senza confini”, la rassegna ideata e promossa dal FotoCineClub.
LA MOSTRA. Sessanta fotografie raccontano il percorso umano e artistico di una delle figure più intense del Novecento: dagli scatti che immortalano la vita quotidiana dei lavoratori messicani fino alle ultime immagini realizzate durante l’esilio berlinese del 1930.
L’evento inaugurale ha registrato una grande partecipazione di pubblico, attento e coinvolto. Tra gli interventi, quello di Ada Scalchi, presidente dell’APS StoriaeMemoria, che ha ricordato la preziosa convenzione stipulata con l’Università di Città del Messico, grazie alla quale è stato possibile esporre le fotografie sviluppate dai provini originali custoditi nel loro archivio. Scalchi ha poi tracciato un intenso ritratto di Tina Modotti, definendola “una donna tenace e combattiva, capace di affermarsi in un contesto storico e culturale complesso, lasciando un segno profondo tanto nell’arte quanto nell’impegno civile”.
LA PASSIONE. All’inaugurazione è intervenuta anche Katia Ricci, critica d’arte e presidente del circolo “La Merlettaia”, che ha sottolineato con emozione la forza e l’impegno di Tina Modotti. Attraverso le sue fotografie non c’è solo il desiderio di fermare il tempo, ma la traccia di una passione politica e sociale vissuta fino in fondo, anche a costo della persecuzione. Una vita avventurosa che le sue immagini continuano a raccontare.
I saluti dell’assessore Giulio De Santis, della direttrice del Polo BiblioMuseale di Foggia Gabriella Berardi e il presidente del FotoCineClub hanno dato il via alla serata che è proseguita nella parte espositiva di Palazzo Dogana.
L'ARTISTA. Un tributo importante e postumo a Tina Modotti (Udine, 1896 – Città del Messico, 1942), una delle voci più potenti e controverse della fotografia del XX secolo.
Operaia, attrice, fotografa, rivoluzionaria: la sua vita è stata una trama di passioni, arte e impegno politico. Emigrata giovanissima negli Stati Uniti, iniziò come operaia tessile prima di incontrare Edward Weston, il grande fotografo che ne intuì il talento e la introdusse nel mondo dell’arte. Da lì, il suo percorso si intrecciò con la storia e la cultura messicana degli anni ’20, tra fermenti artistici, ideali sociali e un profondo senso di giustizia che la portò a militare nel Partito Comunista Messicano.
Tra le opere più iconiche, hanno colpito quelle dedicate alle donne, ritratte nella loro forza silenziosa e nella dignità quotidiana: la giovane che avanza fiera con una grande bandiera sulle spalle o quella che porta sul capo un recipiente decorato, simboli di lavoro e speranza. Le fotografie esposte, come quelle che mostrano mani intente a lavare i panni o gruppi di donne e bambini sulle rive del fiume, restituiscono con intensità il valore sociale e umano del lavoro femminile. Attraverso la luce e la composizione, Modotti trasforma gesti comuni in icone di resistenza e solidarietà. Ad accompagnare le fotografie, pannelli esplicativi e materiali di approfondimento hanno aiutato i visitatori a scoprire la doppia anima di Tina: quella dell’artista capace di cogliere la poesia del quotidiano e quella della militante comunista impegnata nelle Brigate Internazionali del Soccorso Rosso, fino alla sua morte a Città del Messico nel 1942.
Riscoperta e rivalutata solo decenni dopo, l’opera di Modotti è oggi riconosciuta come una delle più alte espressioni della fotografia sociale e dell’impegno politico attraverso l’arte.
Le fotografie in mostra provengono dalla collezione della Fototeca dell’INAH di Pachuca Hidalgo, la più grande fototeca iberoamericana, testimone di un patrimonio culturale che unisce Messico e Italia nel segno della memoria e della bellezza.
LE INFORMAZIONI. La mostra resterà visitabile fino al 31 ottobre, dal lunedì al venerdì, con orario 9.00-13.00 e 15.00-19.00. (Cinzia Rizzetti)
I contenuti dei commenti rappresentano il punto di vista dell'autore, che se ne assume tutte le responsabilità. La redazione si riserva il diritto di conservare i dati identificativi, la data, l'ora e indirizzo IP al fine di consegnarli, dietro richiesta, alle autorità competenti. La Corte di Cassazione, Sezione V, con sentenza n. 44126 del 29.11.2011, nega la possibilità di estendere alle pubblicazioni on-line la disciplina penale prevista per le pubblicazioni cartacee. Nello specifico le testate giornalistiche online (e i rispettivi direttori) non sono responsabili per i commenti diffamatori pubblicati dai lettori poichè è "impossibile impedire preventivamente la pubblicazione di commenti diffamatori". Ciò premesso, la redazione comunque si riserva il diritto di rimuovere, senza preavviso, commenti diffamatori e/o calunniosi, volgari e/o lesivi, che contengano messaggi promozionali politici e/o pubblicitari, che utilizzino un linguaggio scurrile.Riproduzione Riservata.