Torna al punto di partenza: il Gino Lisa come un castello di carta
E' come partecipare costantemente al Gioco dell'oca. Foggia si è abituata, ormai, a cadere nella casella: torna al punto di partenza. Perchè ogni passo avanti, ogni conquista, ogni innovazione in questa città non va mai data per acclarata e certa. A Foggia bisogna guardare il futuro in maniera miope: bene ma solo da vicino. L'ultimo esempio è rappresentato dalla vicenda relativa al Gino Lisa. Esaltati dai numeri positivi e dalla comodità di poter viaggiare in uno scalo praticamente in città, ci eravamo illusi di aver consolidato una prassi che nel 2025 sembra scontata: viaggiare in aereo. Milano, Torino, Bergamo e Monaco di Baviera. Dopo le pregresse fallimentari esperienze, ci eravamo davvero convinti che non fossimo tornati ai tempi in cui "perchè se un fagiano può volare, un foggiano no?" (come recitava un discutibile claim pubblicitario di una altrettanto discutibile operazione aeroportuale).
I PROGETTI. La Lumiwings sembrava aver dato, tra tante criticità e problematiche, la sicurezza ai foggiani di poter comunque usufruire dell'infrastruttura e i numerosi progetti 'made in Regione Puglia' - tra restyling e Dipartimenti per Protezione Civile e Vigili del Fuoco - avevano offerto una ulteriore garanzia. E invece, dopo tante segnalazioni e qualche campanello d'allarme - dettato dal non poter prenotare voli oltre il mese di ottobre -, ecco che arriva la certificazione di un problema. Grande, enorme. Voli cancellati, disagi per i pendolari e, di colpo, pregiudicata la credibilità dello scalo. Perchè quanto sta accadendo in queste ore non può essere derubricato - come sta cercabdo di fare qualcuno ai vertici di Aeroporti di Puglia - come un "incidente di percorso". Già soltanto le 139 persone che domani, lunedì 29 settembre, non voleranno da Foggia rappresentano un'onta per il Gino Lisa, non solo per la Lumiwings.
La credibilità e la fiducia nel nostro aeroporto sono come un castello di carta: basta un soffio per farle crollare. Ed è quello che sta accadendo in queste ore. Perché al di là delle rassicurazioni di Confindustria e di Aeroporti di Puglia - che domani in conferenza stampa provvederanno a traqnuillizzare i cittadini - e l'auspicio che si tratti di un malessere temporaneo, il Gino Lisa ha preso una botta che non sarà facile assimilare. Perché tante persone che avrebbero voluto e potuto prenotare un biglietto dall'aeroporto di Foggia avranno seri dubbi, anche in caso di ripresa dei voli, a riavvicinarsi allo scalo, in quanto scottati da queste cattive esperienze. E quelle 139 persone che domani non voleranno saranno una cassa di risonanza (negativa), a cui sarà arduo replicare.
Inoltre, le elezioni regionali alle porte contribuiranno a rendere la problematica del Gino Lisa un tema da campagna elettorale, abbassando la qualità della discussione a favore, invece, di uno scontro fine a se stesso.
LA LEZIONE. Al di là delle tante chiacchiere che da domani si susseguiranno, resta una lezione. Quella che è stata impartita in queste ore a ragazzi come Daniele - che il giorno della riattivazione dei voli dal Gino Lisa venne immortalato in un nostro video mentre si rivolgeva al papà dicendo: "Hai visto, ha preso il volo..." - e di Davide, diventato inconsapevole testimonial di una passione perché con le braccia in alto e la maglia rossonera era a salutare la squadra in partenza alla vigilia della finale playoff di Lecco: a loro abbiamo appena insegnato a "non illudersi". Ma almeno siamo ancora in tempo per convincerli che a Foggia sia più facile ripartire che tornare al punto di partenza...
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