Uno lavorava da casa su Subito.it, gli altri gestivano gli affari in un garage: "Operazione Ghost”, quattro arresti
Tra Torremaggiore e Apricena, ricettavano mezzi agricoli
Una strutturata associazione a delinquere, secondo gli inquirenti, operante nei comuni di Torremaggiore ed Apricena e finalizzata a commettere reati di ricettazione di mezzi agricoli ed attrezzature agricole. Per farlo, inoltre, si servivano di inserzioni di annunci di vendita sulla piattaforma online “subito.it”. È quanto è stato appurato dalla Polizia di Stato - Commissariato di P.S. di San Severo- che, stamattina, ha eseguito una ordinanza di applicazione della misura coercitiva, di cui tre in carcere ed una agli arresti domiciliari, emessa dal Gip del Tribunale di Foggia, a carico di Fiorenzo Pio Lucia, Antonio Legge, Matteo Masullo e Luigi Sacco, tutti con precedenti e residenti a Torremaggiore.
IL PREGIUDICATO “LAVORAVA DA CASA”. L’indagine è partita a seguito di una denuncia di furto di un trattore agricolo, del valore commerciale di oltre 10.000,00 Euro, acquistato da un ignaro acquirente che si avvedeva della irregolarità nel momento in cui si rivolgeva ad un’agenzia per pratiche automobilistiche di rito: la targa del veicolo, infatti, non era originale, bensì una riproduzione. Gli immediati accertamenti, pertanto, consentivano di individuare i soggetti che materialmente avevano condotto l’intera trattativa sino alla consegna del bene avvenuta nella zona di Poggio Imperiale. Da questo episodio, e da un altro pressoché analogo, nasceva l’attività investigativa vera e propria del personale del Commissariato di P.S. di San Severo, incentrata nell’individuazione di elementi di natura tecnica-informatica oltre che nei consueti metodi di indagine. Da qui è stato possibile risalire al quadro associativo, individuando in Fiorenzo Pio Luciano (all’epoca sottoposto a restrizione domiciliare) il vertice dell’organizzazione. In pratica, il pregiudicato dirigeva l’organizzazione criminale da casa sua, dove riceveva quotidianamente a qualsiasi ora del giorno e della notte gli altri associati, per discutere dei loro “affari” e pianificare le loro attività illecite.
LA BASE OPERATIVA E QUELLA MATERIALE. Il capo dell’organizzazione, sostanzialmente, pubblicava sul sito web Subito.it gli annunci di offerta in vendita inerenti i mezzi agricoli ricettati e gestiva personalmente le trattative mediante utenze telefoniche “dedicate” ed intestate a persone ignare. Masullo, Legge e Sacco poi, si adoperavano fattivamente a reperire un garage dove custodire i mezzi ricettati e a concludere materialmente le trattative di compravendita. Il gruppo aveva la propria sede logistica in un garage sito in Apricena, locato dal Masullo mediante false generalità: qui, pertanto, venivano occultati i mezzi agricoli ricettati prima della “conclusione degli affari” con i clienti. Se l’abitazione del Luciano costituiva la base operativa e programmatica del gruppo, il garage di Maullo era quella materiale. Agli altri due, infine, il ruolo di assistenza incentrata nelle operazioni di custodia e spostamento dei mezzi ricettati e di consegna agli ignari acquirenti.
UNA TERZA SEDE: QUELLA DELLE TRUFFE. Gli investigatori, inoltre, hanno scoperto altresì che in una casa fatiscente in Torremaggiore, vicino all’abitazione di Luciano, cui lo stesso aveva le chiavi, gli stessi occultavano tutto il necessario per portare a termine le truffe: carte di circolazioni rubate alla MCTC di Napoli, documenti di identità rubati e utilizzati per falsificare le carte di circolazione dei trattori agricoli e per compilare dichiarazioni fittizie di vendita, oltre che copie di dichiarazioni di vendita tra privati in bianco, riproduzioni di targhe e targhette identificative per mezzi agricoli in bachelite, svariati cellulari, strumenti di effrazione e di travisamento, cartucce da caccia ed artifici pirici artigianali.
DI MASULLO, DETTO “BACCHETTONE”, NON SI HANNO TRACCE. Ogni sviluppo investigativo è stato documentato dagli investigatori e guidato dal P.M. dott. Marco Gambardella, che ha diretto sapientemente le indagini. Sono stati accertati ben sette episodi di ricettazione di mezzi agricoli (ciascuno del valore di 10 mila euro circa), sequestrati e restituiti agli aventi diritto. Di Masullo, infine, detto “Bacchettone”, dal 7 febbraio scorso non si hanno più notizie: quel giorno, infatti, l’uomo si era recato a Termoli per incontrare la fidanzata e, una volta lì, dopo essere stato contattato telefonicamente da due persone, avrebbe fatto perdere le sue tracce.
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