Si finge prete e confessa i fedeli, la diocesi fa chiarezza: "Scoperto l'impostore, la comunità di Torremaggiore è disorientata"
Ha millantato di essere sacerdote, carpendo la buona fede dei fedeli. La comunità cristiana di Torremaggiore è “disorientata”, come ha spiegato il vescovo della Diocesi di San Severo, S.E. Mons. Giovanni Checchinato, che ha voluto chiarire dopo gli “spiacevoli avvenimenti – spiega - che hanno creato uno stato di confusione nella chiesa locale, provocati dal comportamento del signor Alessio Prencipe”.
LE INDAGINI. L’uomo – è la ricostruzione - carpendo la buona fede e traendo in inganno il parroco della chiesa parrocchiale di Santa Maria della Strada, ha dichiarato di essere monaco benedettino e prete. Inoltre è stato presentato come assistente spirituale nazionale dell’associazione “Laudato Sii”. Informazioni per le quali gli è stata consentita la possibilità di celebrare l’eucaristia. S. E. Mons. Giovanni Checchinato, a seguito di comprovate indagini, ha comunicato e confermato che il sig. Alessio Prencipe ha mentito sulla sua identità di monaco e presbitero. Il 19 gennaio – prosegue il vescovo - Prencipe è stato avvicinato a Torremaggiore (dal Vicario Generale e dal Cancelliere Vescovile della Diocesi) e nonostante abbia ancora confermato di essere monaco benedettino e di appartenere alla comunità di santo Stefano a Roma presso i Monaci Benedettini Silvestrini, non ha presentato nessun documento probatorio a supporto delle sue affermazioni. Non ha presentato il “celebret” che avrebbe potuto smentire il ragionevole dubbio sulla sua ordinazione presbiterale e ha fornito un recapito telefonico inesistente dei suoi presunti superiori. Visto e considerato che il 27 dicembre 2018 ha simulato la celebrazione dell’Eucaristia nella parrocchia di Santa Maria della Strada in Torremaggiore e ha ascoltato la confessione di alcuni fedeli, è incorso “ipso facto” nella pena dell’Interdetto “latae sententiae” stabilita dal Codice di Diritto Canonico. Ciò significa che si è messo nella condizione di non poter ricevere i sacramenti.
L'APPELLO AI FEDELI. “Nella certezza di aver fatto chiarezza sulla questione, nella speranza che situazioni simili non si ripetano – ha concluso Mons. Checchinato – si coglie l’occasione per esortare i fedeli e le comunità parrocchiali ad essere ‘sentinelle’, prima di dar credito a chi si dovesse presentare e/o qualificare come religioso. Inoltre, invito a denunciare all’Autorità Ecclesiastica eventuali situazioni anomale che dovessero presentarsi”.
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