Stampa questa pagina

Tra Gioacchino Rosa Rosa e “L'Onorevole”, c'è anche il Questore-scrittore

Da Ubik, la nuova autorità cittadina Piernicola Silvis

Quante città italiane possono vantare a capo della propria questura uno scrittore? Fogga può vantare questo piccolo fregio, dopo la recentissima nomina del nuovo questore Piernicola Silvis, autore noir di culto e questa sera, fatta eccezione per la conferenza d'insediamento della scorsa settimana (LEGGI), alla prima, vera uscita pubblica. Affiancherà Filippo Fedele nella presentazione del nuovo romanzo umoristico del foggiano Gioacchino Rosa Rosa, autore del libro “L'Onorevole”, edito da Il Castello Edizione. Questa sera, alla libreria Ubik, alle 18.30, ci sarà anche l'editore Antonio Blasotta (anche direttore de Il Mattino di Foggia).
 
L'ONOREVOLE DI ROSA ROSA. Si chiama Carmelo Lo Santo l'onorevole rappresentato dall'ultima fatica editoriale di Gioacchino Rosa Rosa, l'autore dell'ormai diffuso in tutto il mondo (senza esagerare) “Foggiani”, libro pubblicato nel 2010 da Bastogi e divenuto nell'arco di alcuni mesi una sorta di best-seller nel suo genere (spedito da partenti e amici praticamente in ogni parte del globo). Una storia di mafia e politica, questa volta, per il poliedrico artista foggiano (ma nativo di Napoli, com'è noto), la quale prende il via da un graffito-minaccia che due agenti (i primi personaggi a comparire nel libro) scoprono su un muro dell'Aventino, a Roma. A fare da contraltare all'Onorevole (ma neanche tanto, data la voluta e simpatica intercambiabilità dei ruoli), c'è il camorrista male in arnese Filuccio Centrella, affascinato dal “suo” politico di riferimento e, parimenti, tremendamente odiato da questi.  Dopo “Lo strano caso del furto delle menole atterrate”, nel quale l'ex cabarettista e autore radiofonico e televisivo si era cimentato con il genere giallo, con “L'Onorevole” Rosa Rosa torna all'umoristico puro, pur tuttavia senza rinunciare a quella suspense in grado di affascinare e tenere desta l'attenzione del lettore, mediante una trama tutt'altro che scontata. 
 
SE IL QUESTORE RACCONTA(VA) GLI ANNI NASCOSTI. Un modo interessante per sorridere e per parlare – magari anche seriamente – di mafia e rapporti tra criminalità e politica, insieme con un importante studioso della materia. Basta sfogliare le sue recenti pubblicazione, anzi solo l'ultimo libro (senza dubbio il più enigmatico), per capire infatti il tenore degli studi di Piernicola Silvis, foggiano doc per anni lontano da casa e al servizio dello Stato, nelle questure del centro e del nord Italia (di certo “meno movimentate” di quella di Foggia). “Gli anni nascosti” (pubblicato da Cairo nell'aprile del 2010 e presentato, tra l'altro, sempre alla libreria Ubik) è un romanzo nel quale la storia italiana – e non solo, con particolare riferimento a quella della Germania dell'Est – che va dal 1948 sino al 1992, viene praticamente riscritta, tra servizi segreti deviati e golpe di stato mandati in fumo per un nonnulla, secondo interpretazioni apparentemente di fantasia che però, a dire dello stesso autore e Questore, non sono del tutto da escludere: “in un paese in cui è normale che succeda tutto e il contrario di tutto – sosteneva il Questore, all'epoca del romanzo – chi può affermare con certezza che le cose non siano andate come nel libro?. Un'apertura mentale e intellettuale di fatto inconsueta, per un dirigente della Polizia italiana, confermata dai suoi molteplici interessi e dai precedenti thriller e romanzi noir altrettanto di successo, come il libro dal titolo “Un assassino qualunque”, edito nel 2006 da Fazi e tradotto in Germania con il titolo “Der kinder morder” (oltre che inserito in una pubblicazione spagnola della Mondadori) e i più recenti “L'ultimo indizio” (Fazi, 2008), “Il conto” (Cairo), “Get down” e “Trendy” (entrambi Mondadori). 
Quante città italiane possono vantare a capo della propria questura uno scrittore? Fogga può vantare questo piccolo fregio, dopo la recentissima nomina del nuovo questore Piernicola Silvis, autore noir di culto e questa sera, fatta eccezione per la conferenza d'insediamento della scorsa settimana (LEGGI), alla prima, vera uscita pubblica. Affiancherà Filippo Fedele nella presentazione del nuovo romanzo umoristico del foggiano Gioacchino Rosa Rosa, autore del libro “L'Onorevole”, edito da Il Castello Edizione. Questa sera, alla libreria Ubik di Foggia, alle 18.30, ci sarà anche l'editore Antonio Blasotta.
L'ONOREVOLE DI ROSA ROSA. Si chiama Carmelo Lo Santo l'onorevole rappresentato dall'ultima fatica editoriale di Gioacchino Rosa Rosa, l'autore dell'ormai diffuso in tutto il mondo (senza esagerare) “Foggiani”, libro pubblicato nel 2010 da Bastogi e divenuto nell'arco di alcuni mesi una sorta di best-seller nel suo genere (spedito da partenti e amici praticamente in ogni parte del globo). Una storia di mafia e politica, questa volta, per il poliedrico artista foggiano (ma nativo di Napoli, com'è noto), la quale prende il via da un graffito-minaccia che due agenti (i primi personaggi a comparire nel libro) scoprono su un muro dell'Aventino, a Roma. A fare da contraltare all'Onorevole (ma neanche tanto, data la voluta e simpatica intercambiabilità dei ruoli), c'è il camorrista male in arnese Filuccio Centrella, affascinato dal “suo” politico di riferimento e, parimenti, tremendamente odiato da questi.  Dopo “Lo strano caso del furto delle menole atterrate”, nel quale l'ex cabarettista e autore radiofonico e televisivo si era cimentato con il genere giallo, con “L'Onorevole” Rosa Rosa torna all'umoristico puro, pur tuttavia senza rinunciare a quella suspense in grado di affascinare e tenere desta l'attenzione del lettore, mediante una trama tutt'altro che scontata. 
QUANDO IL QUESTORE RACCONTA(VA) GLI ANNI NASCOSTI. Un modo interessante per sorridere e per parlare – magari anche seriamente – di mafia e rapporti tra criminalità e politica, insieme con un importante studioso della materia. Basta sfogliare le sue recenti pubblicazione, anzi solo l'ultimo libro (senza dubbio il più enigmatico), per capire infatti il tenore degli studi di Piernicola Silvis, foggiano doc per anni lontano da casa e al servizio dello Stato, nelle questure del centro e del nord Italia (di certo “meno movimentate” di quella di Foggia). “Gli anni nascosti” (pubblicato da Cairo nell'aprile del 2010 e presentato, tra l'altro, sempre alla libreria Ubik) è un romanzo nel quale la storia italiana – e non solo, con particolare riferimento a quella della Germania dell'Est – che va dal 1948 sino al 1992, viene praticamente riscritta, tra servizi segreti deviati e golpe di stato mandati in fumo per un nonnulla, secondo interpretazioni apparentemente di fantasia che però, a dire dello stesso autore e Questore, non sono del tutto da escludere: “in un paese in cui è normale che succeda tutto e il contrario di tutto – sosteneva il Questore, all'epoca del romanzo – chi può affermare con certezza che le cose non siano andate come nel libro?. Un'apertura mentale e intellettuale di fatto inconsueta, per un dirigente della Polizia italiana, confermata dai suoi molteplici interessi e dai precedenti thriller e romanzi noir altrettanto di successo, come il libro dal titolo “Un assassino qualunque”, edito nel 2006 da Fazi e tradotto in Germania con il titolo “Der kinder morder” (oltre che inserito in una pubblicazione spagnola della Mondadori) e i più recenti “L'ultimo indizio” (Fazi, 2008), “Il conto” (Cairo), “Get down” e “Trendy” (entrambi Mondadori). 

di Redazione 


 COMMENTI
  •  reload