CONTROLLI INCROCIATI. Le indagini avrebbero da subito permesso di individuare in Polonia i terminali del sistema di frode transnazionale, per cui la Procura della Repubblica di Foggia ha immediatamente attivato un canale di cooperazione con i collaterali Organi inquirenti polacchi. La collaborazione investigativa con le autorità giudiziarie polacche è stata agevolata dall’attività di coordinamento svolta da EUROJUST. Parallelamente, l’Ufficio europeo di polizia (EUROPOL) ha agevolato il coordinamento operativo delle forze di polizia dei due Stati membri impegnati nelle indagini, attraverso la creazione di una Squadra Investigativa Comune (S.I.C.) per l’esecuzione di controlli “incrociati” di concerto con gli organi di polizia polacchi.
IL SISTEMA DI FRODE. La collaborazione internazionale è stata determinante perché avrebbe portato ad accertare che le società coinvolte nei traffici illeciti transnazionali sarebbero state prive delle strutture amministrative ed operative idonee alle dichiarate attività aziendali. Si sarebbe trattato, in verità, di aziende meramente strumentali al sistema di frode posto in essere, ovvero di “cartiere” rette da prestanomi ed utilizzate, dai reali fornitori del prodotto illecito, per l’emissione di documentazione ideologicamente falsa, indispensabile per sottrarre alle accise i prodotti energetici ed alcolici introdotti sul mercato italiano.
IL SEQUESTRO. Il solido quadro indiziario raccolto dagli investigatori è stato messo a disposizione della Procura della Repubblica, supportato da mirati riscontri e sequestri probatori di oltre 448.000 litri di prodotti energetici (solventi, alcol e gasolio), pronti per essere illecitamente immessi in commercio, 25 automezzi e 2 depositi. Il complesso degli elementi di prova è stato vagliato e condiviso dal Tribunale di Foggia - Ufficio del G.I.P. che ha disposto, in pregiudizio dei soggetti a vario titolo coinvolti nell’associazione, la misura cautelare patrimoniale del sequestro preventivo di beni per un valore equivalente a oltre un milione di euro, pari all’importo dell’accisa complessivamente evasa. L’attività investigativa trasversale compiuta dai finanzieri del Nucleo di polizia economico finanziaria si è conclusa anche con la contestazione di violazioni di natura fiscale per evasione di €. 1.156.000 in materia di IVA, e di oltre €. 3.361.000 in materia di imposte dirette.