Tragedia di Ischitella, è morta la ragazza sparata in pieno volto
I carabinieri: "L'aggressione è ritorsione contro la ex compagna"
Nicolina non ce l'ha fatta. La 15enne, colpita al volto da un proiettile ieri mattina a Ischitella, è morta questa mattina nel reparto di Terapia intensiva dell'ospedale di Foggia. Erano già disperate e gravissime le sue condizionie, nonostante l'impegno del personale medico, per la ragazza non c'è stato niente da fare.La 15enne era stata vittima di una agguato, ieri mattina, mentre raggiungeva la fermata dei bus per andare a scuola. Raggiunta da un uomo, è stata colpita da un'arma da fuoco in pieno volto. Immediati, ma purtroppo risultati inutili, i soccorsi.
LA TRAGEDIA. Si consuma così una tragedia che già nel pomeriggio di ieri aveva registrato un morto. Il cadavere del 36enne Antonio Di Paola, ex della mamma di Nicolina e rietenuto il responsabile, è stato ritrovato nelle campagne di Ischitella, in località Callone. Si sarebbe suicidato. Di fianco al corpo - spiegano i carabinieri - è stata trovata una pistola semiautomatica cal. 22, probabilmente utilizzata dallo stesso sia contro la ragazza che, poi, verso se stesso, con ogni probabilità subito dopo il folle gesto. Sono in corso i rilievi per accertare l'accaduto e le indagini balistiche, a cura del R.I.S. di Roma potranno fare luce sia sul suo uso che sulla sua provenienza.
LA RITORSIONE. Stando alla ricostruzione delle forse dell'ordine, l'epilogo drammatico risulta essere la tragica ritorsione ordita da Di Paola nei confronti della madre della ragazza ferita, con cui l'uomo aveva avuto una relazione. In passato vi erano stati già dei violenti litigi, a seguito dei quali la donna aveva deciso di lasciare l'uomo, nei cui confronti i Carabinieri del posto, a seguito delle denunce da lei presentate, erano intervenuti con mirate perquisizioni personali e domiciliari, conclusesi però con esito negativo. In un caso, nel 2016, erano arrivati al suo deferimento per porto illegale di un coltello a serramanico, trovatogli in una tasca dei pantaloni.
LA FOLLE LUCIDITA'. Per tale motivo la Procura della Repubblica, nel provvedimento emesso nei confronti del 36enne per l'aggressione, aveva evidenziato l'aggravante della premeditazione, oltre che il movente "alla base dell'agghiacciante condotta: Di Paola non ha accettato la volontà manifestata dalla donna di porre fine alla loro relazione sentimentale e, con folle lucidità, ha deciso di vendicarsi nei suoi confronti, tentando di uccidere la figlia".
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