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Trattativa Calcio Foggia, la Pintus convoca Felleca dal notaio ma chiede l’impossibile

Continua lo scontro tra i due soci della Corporate

Il pagamento di un acconto inferiore al 50% del prezzo di cessione, nessuna garanzia sul versamento dell’importo residuo e l’immediata operatività nel Calcio Foggia attraverso la contestuale modifica della composizione del Consiglio di amministrazione.

CONVOCAZIONE?. Maria Assunta Pintus convoca Roberto Felleca dal notaio per acquistare l’altra metà delle quote della Corporate Investments Group ma, nel farlo, detta condizioni aggiuntive che, in pratica, rendono impossibile la cessione. Roberto Felleca, da parte sua, respinge al mittente l’invito fissato per il 3 febbraio alle 17,45 ed è chiaro che all’appuntamento presso lo studio notarile di Via Biasi a Cagliari non si presenterà nessuno.

O PROVOCAZIONE?. Il futuro del Foggia continua a restare in sospeso e l’estenuante trattativa tra i due soci della controllante del Calcio Foggia scala ulteriori gradini verso il limite della sopportazione. Nell’ultima puntata della querelle, però, a non convincere è soprattutto l’ultima mossa dell’amministratrice della Map Consulting. Per fare un esempio: è come se vi avessero invitato a vendere il proprio appartamento, pagando meno della metà di quanto pattuito, senza alcuna assicurazione sui versamenti futuri e contestualmente chiedendovi le chiavi. Se non è una provocazione, ci siamo quasi.

L’ULTIMA MOSSA. Che sia chiaro: nella diatriba tra Felleca e Pintus, i torti risiedono in entrambe le parti, tanto più che si continua a sottovalutare l’immagine di una squadra e di una città offuscata dai loro interessi imprenditoriali. Lungi da noi, perciò, schierarci a favore di uno dei due. La posizione di Maria Assunta Pintus, tuttavia, non è più giustificabile. Se in passato ne abbiamo apprezzato la sobrietà e la risolutezza nel dire no a Follieri, nella trattativa con Di Silvio i suoi cambiamenti di rotta non sono ammissibili. In meno di un mese ha trattato con il produttore cinematografico ma poi ha espresso il non-gradimento al suo ingresso in società; ha dichiarato di voler esercitare la prelazione salvo poi non riconoscere le condizioni di un preliminare legittimamente sottoscritto da Felleca con la Matera Productions; ha dichiarato di volersi avvalere di tutto il tempo consentito dagli accordi e, poi, invece, con un colpo di teatro ha fissato l’incontro dal notaio a distanza di sole 48 ore. I motivi reconditi che hanno portato allo scontro con Felleca resteranno segreti. Ma Maria Assunta Pintus non può più nascondersi. Il prezzo di acquisto delle quote di Felleca è di 840mila euro, da versare alle stesse condizioni del terzo offerente. L’imprenditrice sarda è disposta a pagarli? O siamo ancora al punto di partenza e si contesta l’importo? E in tal caso quali sono i motivi? I comunicati dei legali, a colpi di questioni giuridiche complesse, non interessano: i tifosi hanno bisogno di chiarezza.

di Michele Gramazio


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