Più di 300 casi di violenza di genere registrati nel semestre 2012. Sono gli ultimi dati a disposizione per leggere, numeri alla mano, quanto sia presente sul territorio pugliese la violenza contro donne e minori. Anche se il vero problema rimane quello del nascosto, del sommerso, di chi non denuncia. Così come diventa necessario monitorare ed analizzare in modo preciso casi e tipologie di violenza contro le donne ed i minori che si annidano anche, e soprattutto, nei contesti familiari. Tanto che nel disegno di legge che l’assessorato regionale al Welfare ha presentato, oggi pomeriggio, a Foggia nella sala del Consiglio del Comune, viene definita anche la ‘violenza domestica’, cioè tutti “gli atti di violenza fisica, sessuale, psicologia o economica che si verificano all’interno della famiglia o del nucleo familiare o tra attuali o precedenti coniugi o partner, indipendentemente dal fatto che l’autore di tali atti condivida o abbia condiviso la stesa residenza con la vittima”.
IL DISEGNO Di LEGGE Nel DDL che sta facendo conoscere ai territori, la Regione Puglia si ispira all’articolo 3 della Convenzione de Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti della donne e la violenza domestica. Perché se non fosse ancora molto chiaro, il fenomeno è ben presente in tutte le province pugliesi. E quella di Foggia non è affatto esclusa. Lo dimostra l’incessante attività del Centro antiviolenza e dell’importanza di realizzare anche in Capitanata una Casa rifugio. Anche perché prevenire è molto meglio che curare. Oltre all’aspetto fisico e psicologico, infatti, una recente ricerca realizzata dall’associazione Intervita ha dimostrato che la violenza sulle donne costa, in termini economici e sociali, circa 17miliardi di euro. Ed allora, la Regione Puglia punta ad irrobustire la ‘rete’ della prevenzione attraverso il DDL ‘Norme in materia di prevenzione e contrasto della violenza di genere e misure a sostegno delle donne e dei minori vittime di violenza’.
GLI OBIETTIVI Dopo Lecce, Brindisi,Taranto, Bari e la BAT, i funzionari dell’assessorato regionale hanno incontrato anche a Foggia tutti i soggetti interessati a vario titolo sul tema della prevenzione e del contrasto della violenza di genere: istituzioni, enti locali, associazioni, centri antiviolenza, organismi di parità, operatori. Nella Sala del Consiglio Comunale c’erano soprattutto donne. Tutte insieme per prendere visione, per la prima volta, della bozza del disegno di legge in discussione. Una sorta di ‘cantiere aperto’ in cui poter ancora formulare idee, proposte, consigli. Perché per prevenire e contrastare la violenza sulle donne, per la Regione Puglia occorre uno sforzo maggiore. Come l’adozione di una Legge Regionale ad hoc, per far sì che l'azione della Regione Puglia possa diventare più strutturata e vincolante. Prevedendo anche un’attività di sensibilizzazione e formazione del personale sanitario, monitorando i dati del fenomeno, coinvolgendo tutti i soggetti pubblici e privati che si occupano di prevenzione e contrasto della violenza di genere. L’obiettivo è che il DDL sia approvato entro la fine del mese di febbraio. Tra le novità più interessanti, la volontà da parte della Regione Puglia di costituirsi parte civile nei processi penali riguardanti la violenza delle donne.