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Mega truffa all'Asl Fg, la Corte dei Conti condanna 4 persone al risarcimento di quasi 1 milione di euro

Taglia aghi e dispositivi di telemedicina acquistati a costi esorbitanti

Dovranno risarcire l'Asl di Foggia per un importo totale di quasi 1milione di euro per aver messo in atto una maxi truffa ai danni dell'azienda acquistando taglia aghi, contenitori monousi e 4 sistemi informatici di telemedicina a prezzi esorbitanti.

LE CONDANNE. Quattro persone sono state condannate dalla Corte dei Conti Sezione Giurisdizionale di Puglia con sentenza n. 539/2019 pubblicata nei giorni scorsi: L'importo maggiore di 668.761,20 euro dovrà essere corrisposto da Nazario Di Stefano, ex istruttore dell'area gestione patrimonio dell'Asl, già condannato nel processo penale a suo carico e coinvolto anche nella truffa dei 'disinfettanti d'oro'. Secondo i giudici contabili è “ il maggiore responsabile della truffa con reale potere di intervento e di manipolazione degli atti della procedura di acquisto di beni della Asl”. Gli inquirenti rinvenirono “fogli di carta recanti il blocco di firma di funzionari dell'area patrimonio nonché di deliberazioni di acquisto in bianco”; è stato inoltre accertato il passaggio di denaro diretto tra l'azienda coinvolta nell'acquisto, la Effe Multy Utility, e il genero di Di Stefano nonché “l'accollo delle spese di soggiorno e dei suoi familiari in varie strutture alberghiere delle Marche”. Condannati anche l'ex subcommissario Savino Inchingolo alla restituzione di 79168,50 euro in quanto i suoi interventi non sono stato ritenuti “disinteressati”. Dalle indagini patrimoniali, infatti “è stato accertato l'acquisto di una Renault Twingo in favore della sua compagna”. Egli, inoltre, “omise di esercitare i suoi poteri di controllo approvando deliberazioni la cui falsità avrebbe potuto agevolmente accertare”. Francesco Granatiero, nella sua qualità di dirigente dell'Area Patrimonio dell'Asl Foggia dovrà corrispondere 124045,50 euro, infine l'altro dirigente Silvano Lamedica è stato condannato a risarcire la somma di 16092 euro.

I FATTI. Le indagini hanno consentito di accertare che l'acquisto di 149 taglia aghi fu fatto al prezzo unitario di 3240 euro rispetto a quello di mercato di 288 euro. Risultato: una spesa di 480mila euro rispetto al costo di poco più di 40mila euro, peraltro per materiale sanitario ritenuto inutile per l'azienda. Furono, inoltre, acquistati 361 confezioni monouso degli aghi a un costo di 460 euro rispetto ai soli 2 euro di costo. Infine quattro sistemi informatici di telemedicina per un totale di 800mila euro rispetto al valore di mercato di 120mila euro.

LE CONDANNE PENALI. Tre dei responsabili furono condannati anche in sede penale con sentenza del febbraio del 2018 passata in giudicato. Si tratta di Stefano Di Nazario, Savino Inchingolo e Francesco Granatiero. Per Silvano Lamedica fu pronunciata la prescrizione del reato: per i giudici contabili, tuttavia, sussiste il dolo nel comportamento del dirigente e per tale motivo è stata applicata la condanna. Secondo i giudici è emerso “un quadro inquietante che getta una luce fosca sull'Area Gestione Patrimonio dell'Asl Foggia”.

di Michele Gramazio


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