· evitare di chiamare utenze telefoniche fornite dagli interessati perché dall’altra parte potrebbe esserci un complice; se possibile recarsi direttamente presso la più vicina caserma dei Carabinieri per accertare la veridicità di quanto dichiarato dall’interlocutore in quanto talvolta i malfattori usano delle apparecchiature in grado di effettuare delle deviazioni alle chiamate effettuate dalle vittime;
· le forze di polizia, quando si presentano a casa delle persone, hanno uniformi e veicoli con scritte riconoscibili all’istante;
· accertarsi dell’identità dell’interlocutore e, specialmente nei casi in cui i sedicenti Carabinieri si presentano a casa, farsi mostrare il tesserino di riconoscimento;
· in ogni caso evitare di aprire la porta agli sconosciuti e non farli entrare in casa, anche se si presentano distinti, eleganti e gentili, soprattutto se in quel momento si è da soli;
· non mandare i bambini ad aprire la porta e, comunque, prima di aprire, controllare dallo spioncino; se si ha di fronte uno sconosciuto, aprire con la catenella attaccata;
· non consegnare soldi a sconosciuti che dicono di essere avvocati, assicuratori o appartenenti alle forze di polizia;
· i Carabinieri non chiedono mai la consegna di somme di denaro e, in ogni caso, solo utilizzando i bollettini postali si ha un sicuro riscontro del pagamento effettuato;
· non mostrare mai denaro oppure oggetti preziosi.
Si invitano, infine, figli e nipoti delle vittime generalmente designate di questo reato, a mettere in guardia le persone anziane, specialmente se vivono da sole, cercando di istruirle su questi piccoli accorgimenti per evitare brutte sorprese.
In ogni caso, per dirimere eventuali dubbi o sospetti, telefonare immediatamente al 112 o, ancor meglio, recarsi presso la caserma dei Carabinieri più vicina.