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Tumori pleuro-polmonari: un Percorso Diagnostico Stadiativo nell’Ospedale di San Severo

Fornire alla Comunità un punto di riferimento unico all’interno della ASL Foggia per la diagnosi della patologia neoplastica del polmone. È con questo obiettivo che è stato attivato nell’Unità Operativa Complessa di Pneumologia del Presidio Ospedaliero “Teresa Masselli Mascia” di San Severo un Percorso Diagnostico-Stadiativo finalizzato allo screening, alla diagnosi completa dei tumori pleuro-polmonari e all’avvio tempestivo del successivo iter terapeutico e assistenziale. Si tratta di un percorso multidisciplinare che, grazie all’integrazione tra ospedale e territorio e al coinvolgimento attivo dei Medici di Medicina Generale, permette di assicurare al paziente, in tempi ristretti, la personalizzazione delle cure basata sulle caratteristiche biologiche del tumore e sui bisogni della persona.

LE APPARECCHIATURE. La Struttura di Pneumologia, diretta da Paride Morlino, è stata dotata di un ecoendoscopio (EBUS) ed un pleuroscopio, apparecchiature d’avanguardia che permettono di campionare le lesioni polmonari, pleuriche e mediastiniche in modo da stabilirne con certezza la natura. Grazie alla tecnica EBUS, gli specialisti della Unità Operativa possono effettuare l’agoaspirato a livello delle lesioni per stabilire se si tratti di una patologia neoplastica oppure di una malattia linfoproliferativa (ad esempio linfoma) o granulomatosa (come tubercolosi e sarcoidosi). Le nuove tecnologie sono state illustrate a medici, infermieri e fisioterapisti, operanti nei vari servizi aziendali, nel corso di un apposito incontro formativo sull’importanza della diagnosi tempestiva nelle patologie tumorali. Nei casi di tumori di polmone e pleura, infatti, il tempo gioca un ruolo fondamentale, poiché per queste patologie l’elevata mortalità è spesso correlata ad una diagnosi tardiva.

IL SERVIZIO. Il percorso diagnostico-stadiativo attivato dalla ASL Foggia nell’Ospedale di San Severo si rivolge sia alle persone ad elevato rischio per abitudini comportamentali come il fumo di sigaretta o familiarità, sia a quelle con sospetto clinico e/o radiologico di tumore del polmone. Al servizio si accede attraverso impegnativa del medico di medicine generale o su richiesta di un consulente specialistico.

I FATTORI DI RISCHIO. Il fumo di sigaretta è senza dubbio il più rilevante fattore di rischio per l’insorgenza di un carcinoma del polmone: ad esso, infatti, è attribuibile l’85-90% di tutti i tumori polmonari e oltre il 20% di tutti i decessi per cancro.  Per valutare l’esposizione diretta al fumo di tabacco nella storia di una persona si considera l’unità di pack-year, la media di pacchetti da 20 sigarette fumati al giorno in un anno. Vengono considerati forti fumatori coloro che hanno una media di 20 pack/year, che hanno cioè fumato 20 sigarette al giorno per 10 anni o 10 sigarette al giorno per 20 anni. Inoltre, molte sostanze di origine lavorativa e/o ambientale (asbesto, cromo, arsenico, berillio, cloruro di vinile, idrocarburi aromatici policiclici, clorometiletere, radon e altri) rientrano tra i carcinogeni polmonari che spesso, come nel caso dell’amianto, potenziano il loro effetto in presenza di fumo di tabacco.
Il ruolo dell’inquinamento atmosferico è oggi riconosciuto come un importante fattore causale per il tumore del polmone, oltre che per numerose altre patologie respiratorie. È molto probabile un effetto interattivo e di potenziamento dei cancerogeni presenti nell’ambiente atmosferico e nel fumo di tabacco.

di Redazione 


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