Tutolo a Bari, sciopero della fame davanti alla Regione: “Voglio un consiglio regionale sulla Capitanata”
L’iniziativa del consigliere ed ex sindaco di Lucera
“Sarò lì davanti da questa mattina, dormirò in macchina e inizierò lo sciopero della fame”. Così Antonio Tutolo, consigliere regionale, nella sua ultima iniziativa politica e mediatica. Obiettivo (come scrive sul suo profilo social): “attirare l’attenzione del governo regionale e nazionale sulla provincia di Foggia, perché seicentomila cittadini pugliesi si sentono abbandonati e trascurati, perché la bellissima terra che mi onoro di rappresentare sta diventando invisibile e invivibile”.
CONSIGLIO MONOTEMATICO. “Ciò che chiedo da due anni – aggiunge Tutolo – è che si celebri un Consiglio regionale monotematico sullo sviluppo della provincia di Foggia”. Consiglio che – ha spiegato al telefono – l’ex sindaco di Lucera chiede ormai da un anno e mezzo, con tutte le formalità di rito, ottenendo sempre e solo slittamenti e rinvii. “L’ultima data in cui si sarebbe dovuto tenere – ha raccontato – era il 12 luglio scorso, ma anche in quell’occasione è saltato. Motivo: mancava la ministra Lamorgese. Ma a me cosa importa della Lamorgese? Chi l’ha invitata? L’idea era quella di invitare i parlamentari eletti in Capitanata affinché potessero farsi portavoce delle nostre istanze, per quelle che sono le loro competenze. Stessa cosa avremmo fatto noi in Regione”.
DOVE CAZZO STANNO GLI ALTRI CONSIGLIERI. Stando ad Antonio Tutolo, la Capitanata sarebbe ignorata anzitutto a Foggia, prima ancora che a Bari e a Roma. “La verità – dichiara il consigliere – è che se ne sbattono della nostra provincia: si riempiono la bocca con il PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, ndr), ma al momento non ci sono tracce concrete nel nostro territorio. Ho fatto sottoscrivere la richiesta del consiglio monotematico anche agli altri consiglieri di Capitanata, e volevo vedere che non la firmassero, ma adesso? Dove cazzo stanno?”. Andando nello specifico, le urgenze di cui discutere per Tutolo sono le seguenti: sicurezza, acqua, turismo.
MAFIA, ACQUA E MONTI DAUNI. “La sicurezza è prioritaria: chi investe qui se c’è sempre il pericolo di trovarsi estortori e mafiosi? A seguire – continua Tutolo – c’è il problema dell’acqua, visto che abbiamo trecentomila ettari senza un goccio di acqua. Al Nord per la siccità straordinaria hanno organizzato consigli dei ministri e qui? Questa è una terra che deve trovare risorse di sviluppo dall’agricoltura e, passo successivo, dalla trasformazione dei prodotti che, ribadisco da tempo, deve avvenire nel nostro territorio. Infine – conclude – bisogna prevedere un piano turistico dedicato in grado di coinvolgere i Monti Dauni”.
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