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Il bilancio dell'ottava edizione tra spettacoli e cappello e pièce vincitrici

Sulle note di “Always suffering” dei Rolling Stones, parole che attraversano le montagne, i muri e i confini imposti dal male, così come li attraversano le onde radio. Al Festival Teatro di Troia è stato uno degli spettacoli già premiati nella rassegna Teatri del sacro, quello intitolato “La radio e il filo spinato”. In scena una radio, quella che caratterizzava la passione radioamatoriale del protagonista dello spettacolo, dei lampioni, una bicicletta e cani che digrignano come nel quadro Guernica di Picasso. Perché lo spettacolo rappresentato è quello della vita eroica di Massimiliano Kolbe, sacerdote francescano che ad Auschwitz decise di sottoporsi all’iniezione letale di acido fenico per risparmiare la vita di un padre di famiglia, la cui sorte doveva ammaestrare gli altri prigionieri a non fuggire più. Perché l’inferno, per l’ufficiale tedesco che decretò il silenzio di Kolbe, si doveva vivere, non scampare. Eppure dalle parole degli attori Roberto Abbiati e Luca Salata, non così scelse di vivere padre Massimiliano Kolbe, se decise di dire le seguenti parole in procinto della fine “Lei non ha capito nulla della vita. L'odio non serve a niente... Solo l'amore crea.” Uno spettacolo che ha raccontato attraverso la voce dei testimoni e si è avvalso dei simboli funerei scritti su una cassaforte, di una scenografia forte come la musica dei Rolling Stones, che intesse un filorosso con la personalità del sacerdote polacco. A detta del direttore artistico del Festival teatro di Troia, Francesco De Santis e della direttrice Antonella Perrella - in collaborazione con Francesco Caserta e le associazioni A.C.T monti dauni, Teatri 35 e l’unione giovanile troiana - “questa è stata l’ottava edizione del Festival dal 2005, e dal 2010 ha voluto imperniarsi su un tema, dall’estetica all’etica, fino al tema di quest’anno, che è quello della conoscenza. Le compagnie teatrali provengono da tutto il mondo, Brasile, Bergamo, Brescia, Napoli e Messina”. Questa edizione ha visto la presenza delle serate musicali “Buskers Night” a cura di artisti a cappello “Quella del teatro di strada, iniziativa che interesserà le strade di Foggia a fine Agosto, è un’esperienza che ci piace, seppure a volte sa di un’esperienza costretta per la vicenda che sta attraversando l’Oda teatro di Foggia. Tuttavia è interessante poter portare la struttura del teatro aprendo la scatola fuori dai contesti istituzionali. Quest’anno, come nelle precedenti edizioni, abbiamo voluto portare in auge l’iniziativa degli artisti a cappello. Se lo spettatore rimane colpito, allora dà un contributo cosicché l’artista è tenuto anche ad assumersi responsabilità ricevendo finanziamenti pubblici”.
Gli spettacoli sono stati premiati dalla giuria del Concorso Festival Troia Teatro 2013 Premio ECEplast e ha valutato i sei spettacoli finalisti, rilevando in “Sogno d’amore ubriaco” della Compagnia DAF “le potenzialità di un lavoro drammaturgico ancora in divenire sostenuto da una forte presenza scenica“; e  in “Le guardie del suo corpo” della compagnia Decimo Pianeta – NTS, “la compiutezza del testo e della regia strutturate su un ritmo comico incalzante“.
“Per la capacità di affrontare le tematiche della diversità e della malattia in maniera coraggiosa e non convenzionale, per la riscrittura drammaturgica, e per l’interpretazione di Francesco Colella che coniuga parola e gesto in maniera misurata e convincente, in dialogo con il disegno sonoro, la giuria decreta vincitore lo spettacolo ‘Zigulì’ della Compagnia Teatro di Lina“. 
Sulle note di “Always suffering” dei Rolling Stones, parole che attraversano le montagne, i muri e i confini imposti dal male, così come li attraversano le onde radio. 
"LA RADIO E IL FILO SPINATO". Al Festival Teatro di Troia è stato uno degli spettacoli già premiati nella rassegna Teatri del sacro, quello intitolato “La radio e il filo spinato”. In scena una radio, quella che caratterizzava la passione radioamatoriale del protagonista dello spettacolo, dei lampioni, una bicicletta e cani che digrignano come nel quadro Guernica di Picasso. Perché lo spettacolo rappresentato è quello della vita eroica di Massimiliano Kolbe, sacerdote francescano che ad Auschwitz decise di sottoporsi all’iniezione letale di acido fenico per risparmiare la vita di un padre di famiglia, la cui sorte doveva ammaestrare gli altri prigionieri a non fuggire più. Perché l’inferno, per l’ufficiale tedesco che decretò il silenzio di Kolbe, si doveva vivere, non scampare. Eppure dalle parole degli attori Roberto Abbiati e Luca Salata, non così scelse di vivere padre Massimiliano Kolbe, se decise di dire le seguenti parole in procinto della fine “Lei non ha capito nulla della vita. L'odio non serve a niente... Solo l'amore crea”.
Uno spettacolo che ha raccontato attraverso la voce dei testimoni e si è avvalso dei simboli funerei scritti su una cassaforte, di una scenografia forte come la musica dei Rolling Stones, che intesse un filorosso con la personalità del sacerdote polacco. 
L'OTTAVA EDIZIONE. A detta del direttore artistico del Festival teatro di Troia, Francesco De Santis e della direttrice Antonella Perrella - in collaborazione con Francesco Caserta e le associazioni A.C.T Monti Dauni, Teatri 35 e l’unione giovanile troiana - “questa è stata l’ottava edizione del Festival dal 2005, e dal 2010 ha voluto imperniarsi su un tema, dall’estetica all’etica, fino al tema di quest’anno, che è quello della conoscenza. Le compagnie teatrali provengono da tutto il mondo, Brasile, Bergamo, Brescia, Napoli e Messina”. 
GLI SPETTACOLI A CAPPELLO. Questa edizione ha visto la presenza delle serate musicali “Buskers Night” a cura di artisti a cappello “Quella del teatro di strada, iniziativa che interesserà le strade di Foggia a fine Agosto, è un’esperienza che ci piace, seppure a volte sa di un’esperienza costretta per la vicenda che sta attraversando l’Oda teatro di Foggia. Tuttavia è interessante poter portare la struttura del teatro aprendo la scatola fuori dai contesti istituzionali. Quest’anno, come nelle precedenti edizioni, abbiamo voluto portare in auge l’iniziativa degli artisti a cappello. Se lo spettatore rimane colpito, allora dà un contributo cosicché l’artista è tenuto anche ad assumersi responsabilità ricevendo finanziamenti pubblici”.
LA PREMIAZIONE. Gli spettacoli sono stati premiati dalla giuria del Concorso Festival Troia Teatro 2013 Premio ECEplast e ha valutato i sei spettacoli finalisti, rilevando in “Sogno d’amore ubriaco” della Compagnia DAF “le potenzialità di un lavoro drammaturgico ancora in divenire sostenuto da una forte presenza scenica“; e  in “Le guardie del suo corpo” della compagnia Decimo Pianeta – NTS, “la compiutezza del testo e della regia strutturate su un ritmo comico incalzante“.“Per la capacità di affrontare le tematiche della diversità e della malattia in maniera coraggiosa e non convenzionale, per la riscrittura drammaturgica, e per l’interpretazione di Francesco Colella che coniuga parola e gesto in maniera misurata e convincente, in dialogo con il disegno sonoro, la giuria decreta vincitore lo spettacolo ‘Zigulì’ della Compagnia Teatro di Lina“. 

di Redazione 


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