"Uccelli": attori e musicisti professionisti sul palco con 70 cittadini di Troia e Manfredonia
Nella città di Troia planano gli Uccelli di Aristofane con la produzione di comunità di Bottega degli Apocrifi.
Uno spettacolo teatrale che vede in scena accanto ad attori e musicisti professionisti 70 cittadini di Troia e di Manfredonia. L'appuntamento è fissato per sabato 1 giugno (ore 20.30) all'auditorium Jean Marie Martin di Troia (Ingresso libero fino a esaurimento posti).
IL PROGETTO.Uccelli, esportato dagli Apocrifi in tutta Italia dopo aver fatto tappa in Spagna nel 2019, approda a Troia all’interno del Progetto “Disconnessi” realizzato dall’APS Puglia Senza Ostacoli, vincitrice del Bando Puglia Capitale Sociale 3.0. Grazie alla passione di Vincenzo Giannelli di PSO, si è sviluppato un percorso formativo e laboratoriale per “disconnettere” giovani e adulti dai dispositivi elettronici, attraverso l’arte e la consapevolezza.
La produzione di comunità, che si fonda sulla commistione di cittadini e artisti, è una pratica teatrale tra le più innovative in Italia.
L A COMPAGNIA. Bottega degli Apocrifi è una delle compagnie teatrali italiane che ha contribuito a darle voce e forma.
Per giungere alla realizzazione dello spettacolo il laboratorio con gli adolescenti è stato attivato nella Città di Troia nel mese di marzo, ad aprile è partito quello con i bambini, a maggio quello degli adulti.
Dal 30 maggio, l’intero gruppo di artisti e cittadini – a cui si sono aggiunti anche quelli di Manfredonia – è al lavoro a porte aperte presso l’Auditorium Jean Marie Martin.
Il 31 maggio dalle 18.30 sarà possibile assistere alle prove e comprendere il processo che guida la costruzione dello spettacolo.
Sabato 1 giugno alle 20.30, infine, andrà in scena lo spettacolo.
UCCELLI. Come se il teatro fosse un esercizio collettivo di libertà, come se l’urgenza vitale di 150 bambini e adolescenti fosse più forte della logica di mercato.
Uno spettacolo che vede insieme attori e musicisti professionisti, bambini, ragazzi, cittadini: una produzione di Comunità.
Se Aristofane potesse vederci! Forse gli parrebbe d’essere alle Grandi Dionisie, che erano un appuntamento teatrale per la Grecia tutta, il momento adatto per gli artisti per dire quello che pensavano attraverso le loro opere.
Perché Aristofane? Perché una commedia del 414 prima di Cristo?
Perché a pensare a due uomini che denunciano le leggi della loro città perché corrotta, e se ne vanno inneggiando al cambiamento e convincendo gli ingenui uccelli a cambiare le cose insieme a loro, e scoprono presto che avere potere è più interessante che cambiare le cose, e uno dei due all’improvviso è re, dittatore e successore di Zeus mentre l’altro non sa più dove si trova … insomma, dopo 2.500 anni ci fa ancora ridere.
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