"Vendi casa che compriamo un castello": lei sogna il matrimonio da favola, lui le porta via immobili e soldi
Con lusinghe e promesse di amore l’ha indotta ad alienare le sue proprietà
Le aveva promesso il ‘matrimonio dei sogni’, da svolgersi in un castello sul Gargano. Nel frattempo, però, l’ha fatta finire sul lastrico. La Polizia di Stato e la Guardia di Finanza di San Severo, a conclusione di un’articolata attività investigativa, nei giorni scorsi hanno posto i sigilli a tre appartamenti ubicati nel Comune di Torremaggiore e deferito all’autorità giudiziaria tre cittadini della provincia di Foggia, per concorso in circonvenzione di incapace.
COME UNA FAVOLA. Gli immobili in questione erano stati alienati da un’anziana signora benestante - ultrasettantenne, facilmente suggestionabile, una grande sognatrice innamorata della principessa “Sissi”, raccontano gli inquirenti - circuita ad arte con la promessa di matrimonio da parte di un giovane quarantenne di San Severo, senza scrupoli. Con lusinghe e promesse di amore l’ha indotta, nell’arco di quattro anni, ad alienare le sue proprietà, facendole credere che col danaro recuperato avrebbe acquistato “un castello”, dove coronare il sogno illusorio di matrimonio e vivere una vita “da favola”.
LA TRAMA. Il giovane, che ha conosciuto la signora in un mercatino dell’usato, intuendo immediatamente la debolezza della donna, ha iniziato da subito uno squallido corteggiamento ammaliandola con la promessa di acquistare un castello sul Gargano, di proprietà di un conte che voleva disfarsene, assieme al prezioso arredo. Era iniziata così una pressione psicologica, con l’intento di farsi consegnare dapprima i risparmi e poi a spogliarla degli immobili - con la promessa appunto di utilizzare i relativi proventi delle vendite per l’acquisto dell’agognato “castello” -, minacciando di interrompere la relazione qualora non gli avesse ceduto tutti i propri averi.
IN BANCA. La vittima, così, piano piano è stata ridotta sul lastrico e attualmente percepisce una pensione decurtata a causa di un contratto di finanziamento ingannevole di 14mila euro, stipulato dalla stessa su induzione del “corteggiatore” (le ha fatto credere si trattasse di un’istanza finalizzata ad ottenere la pensione di reversibilità del fratello ormai deceduto). Il giovane spregiudicato, per realizzare il proprio obiettivo si è avvalso di fidati e compiacenti amici che hanno acquistato i beni a un prezzo nettamente inferiore a quello di mercato e dopo ogni vendita la vittima veniva obbligata a recarsi in banca con il “compagno”, che tratteneva il ricavato per sé, senza consentirle di gestire il danaro in alcun modo.
LE INDAGINI. Quando la “favola” è finita, la donna si è ritrovata abbandonata dal suo “amato”, trovando il coraggio di raccontare questa triste vicenda a un’amica, che ha coltola gravità degli eventi e si è rivolta agli organi competenti. Le indagini, lunghe ed articolate, si sono concluse appunto con il sequestro preventivo di tre immobili artificiosamente sottratti alla povera donna con relativo arredo fatto di mobili antichi e suppellettili di pregio, per un valore complessivo pari a 168mila euro e con la denuncia di tre persone per il reato di circonvenzione di incapace.
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