La rivoluzione tecnologica che ha stravolto i mercati di tutto il mondo continua a far parlare di sé. L’eterno dilemma riguarda l’uomo e la macchina e le divergenze diventano ancor più ampie quando si parla dei risparmi che i lavoratori faticosamente racimolano giorno dopo giorno. Consulenza finanziaria e assicurazioni ormai da anni dibattono sulla tematica, faticando a comprendere se accordare preferenza alla consulenza umana o assecondare l’evoluzione sempre più precisa dell’intelligenza artificiale.
L’INDAGINE. Della delicata tematica ha parlato a Milano GfK durante il Salone del Risparmio di Milano. Partendo dai
risultati di Multifinanziaria Retail Market, indagine che da un trentennio analizza l’andamento del retail in Italia, GfK ha sottolineato come la soluzione ideale sia la convivenza delle due “anime” della consulenza, quella human-to-human e quella digitale, che devono trovare sinergia evidenziando i loro aspetti positivi e concorrendo all’obiettivo univoco: la soddisfazione del cliente e il successo del suo investimento. Negli ultimi mesi, soprattutto all’indomani delle elezioni del 4 marzo, gli italiani sono tornati ad avere maggiore fiducia, entrando in una fase - più psicologica che economica - che sottende progetti importanti ad ampio respiro e, di conseguenza, buone possibilità per il comparto degli investimenti finanziari e delle assicurazioni. È pur vero che l’intero settore negli ultimi sei mesi ha perso rilevanza nel sentimento comune, giustificato sia dalla diminuzione delle pubblicità, che da un generale scetticismo nei confronti dell’industria, in particolar modo di quella assicurativa che in passato aveva trascinato l’intero settore. E se nel primo caso basterà tornare ad investire e a presidiare ogni canale di comunicazione per tornare a parlare con i clienti, dal momento che l’efficacia del messaggio è già stata efficacemente rivista negli ultimi cinque anni, nel secondo la situazione sembrerebbe essere più complessa.
ITALIANI RISPARMATORI. Gli italiani restano infatti un popolo di risparmiatori, ha nel DNA il salvadanaio, ma ultimamente privilegia gli aspetti immediati, la progettualità a breve termine e, di conseguenza, la liquidità. L’investimento viene considerato materia per pochi eletti e non strumento potenzialmente importante anche per chi vuole programmare e crescere. Nonostante l’area della previdenza abbia parzialmente abbattuto questo muro in virtù dei recenti ottimi risultati, è sempre più evidente la mancanza di educazione finanziaria, deficit che è direttamente proporzionale alla carenza di fiducia e alla crescita dei luoghi comuni sulla consulenza.
TECNOLOGIA E INVESTIMENTI. In tal senso potrebbe risultare importante l’apporto della tecnologia. Secondo i recenti sondaggi, infatti, la sfiducia deriva dalla mancanza di chiarezza, dalla scarsa conoscenza del funzionamento del mercato e da una deriva che il mondo consulenziale ha preso all’indomani del rapporto di dipendenza tra il primo tramite con il cliente - ossia il consulente – e chi generava prodotti finanziari. La soluzione a tutte queste criticità sta nella consulenza finanziaria indipendente, che si è mossa anzitempo per garantire ai propri clienti un approccio diverso in materia di gestione del risparmio e dell’investimento. La
consulenza finanziaria indipendente è uno dei casi positivi dell’integrazione tra l’umano e il digitale, dal momento che in una priva fase sono i robo-advisor a stilare una corretta profilazione del cliente e ad indicargli la modalità d’investimento più adatta alle sue caratteristiche, lasciando poi spazio ad un team di esperti che analizza andamenti e mercati alla ricerca di migliorie e di prodotti in grado di generare maggiori profitti. Migliora al contempo anche la comunicazione verso il consumatore, che riceverà rapporti dettagliati e più chiari sia sui costi legati all’investimento e alla consulenza che all’andamento del prodotto scelto. Con questo scenario, la consulenza finanziaria indipendente si propone sul mercato per essere l’arma in più che, attraverso la sinergia tra umano e digitale potrebbe riuscire a trainare il settore finanziario-assicurativo nei prossimi anni.