Stavolta è troppo. E a dimostrare quanto siano inopportune, eccessive e inspiegabili
le decisioni del Giudice sportivo, basta ricordare dov’erano i calciatori del Foggia juniores quando è arrivata la notizia della squalifica del campo: impegnati in una amichevole di solidarietà contro i braccianti migranti che vivono nelle campagne di Capitanata.
“IO NON CI STO”. “Io ci sto” è il titolo dell’iniziativa solidale che ha visto i ragazzi di De Giovanni confrontarsi con i migranti del “Ghetto di Rignano”. E invece io “non ci sto” è quello che dovrebbe dire qualcuno ai vertici della società, riprendendo una celebre espressione di Oscar Luigi Scalfaro. Certo, la squalifica dello Zaccheria è meno importante della questione legata a Tangentopoli su cui intervenne l’allora presidente della Repubblica, ma la reazione deve essere identica.
DOCCIA FREDDA. Nessuno può accusarci di essere acriticamente dalla parte dei tifosi. Ci siamo presi molti insulti (e qualche minaccia) per articoli post Gladiator – Foggia, sottolineando i disordini nel settore ospite e altrettanto ha fatto il presidente Pelusi, quando dopo il tonfo di Bisceglie (un’altra trasferta senza tifosi),
si lasciò andare dicendo che “Prima di lamentarci, dobbiamo essere una tifoseria modello”. Ora, però, arriva questa doccia fredda. Eccessiva, ancor peggio (se possibile) di quel rigore inventato di sabato scorso, ancor peggio di una sconfitta immeritata, ancor peggio delle successive squalifiche di Agnelli e Ferrante (sono umani e si saranno lasciati scappare qualche parola di troppo). Dopo trasferte vietate contro la decisione degli stessi padroni di casa, dopo partite casalinghe a porte chiuse per eccesso di burocrazia, ora è il giudice sportivo a frenare la voglia di calcio della città. Almeno, l’Osservatorio non dovrà neppure sforzarsi di trovare un motivo per lasciare i brindisini a casa.
ASPETTIAMO IL RICORSO. “Io non ci sto” caro presidente Pelusi. Ora è il momento di lasciar perdere per qualche ora capitani da clonare, pixel e realtà virtuali (del resto, la “beneficenza” i tifosi la stanno già facendo, visto l’esiguo numero di gare che riescono a vedere). C’è la realtà vera ed è molto amara. Prenda le distanze, come giusto che sia, da quei facinorosi che compromettono la stagione dei tifosi rossoneri, ma ben consapevoli che un borghetti e due tappi non possono valere una squalifica. Nel frattempo, salvaguardi quell’ampia fascia di tifosi per bene, boicottati e beffati per l’ennesima volta. Non ci resta che confidare nel ricorso e lo facciamo per un motivo in più: domenica erano già in cantiere una serie di iniziative per celebrare le vittime del crollo di viale Giotto. A porte chiuse, non sarà lo stesso.