Un passo in avanti e molti indietro. Ma, almeno, qualcosa si muove. Dopo l'infelice parentesi che ha riguardato (e che ancora riguarda) i comuni del nord della Puglia – con particolare attenzione per la difficile realtà di San Ferdinando (LEGGI) – le grane del randagismo raggiungono anche il capoluogo. Tuttavia, la risposta, almeno a livello di comunicazione e di appoggio istituzionale, da parte del Comune di Foggia, non è da sottovalutare. Restano però problemi concreti a livello operativo, come ha sottolineato Terry Marangelli, della sezione foggiana della Protezione Animali.
IL MANIFESTO. “Un tale chiede al direttore di un albergo se nella struttura siano ammessi i cani. E questi: 'Caro cliente, dirigo questo albergo da più di vent'anni e non mi è mai capitato di trovare uno dei nostri asciugamani nella valigia di un cane, non è mai successo che un cane fumando a letto abbia bruciato un lenzuolo, e che un cane abbia pagato con un assegno scoperto. Il suo cane sarà dunque il benvenuto da noi e, se vorrà farle da garante, lo sarà pure lei”. Un simpatico siparietto dunque, riproposto qui integralmente, di recente stampato su dei manifesti 6 metri per 3, grazie all'idea dei volontari foggiani della Protezione Animali, con il patrocinio e il sostegno del Comune di Foggia. L'intento, com'è facile intuire dall'immagine che vede un cane sotto l'ombrellone, anche lui sdraiato sulla spiaggia, è quello di sensibilizzare le famiglie del capoluogo dauno, sperando, come recita lo spot a caratteri evidenti, che “L'estate 2013 sia una bella vacanza. Per tutti”.
LA LETTERA APERTA. Tuttavia, fa discutere la lettera aperta pubblicata ieri mattina proprio dalla responsabile della Protezione Animali sezione Foggia Terry Marangelli, la quale ha posto l'accento ancora una volta sul problema randagismo, per i quale non è affatto immune neanche il capoluogo dauno. “E' più di un anno che i servizi veterinari di Foggia non hanno l'automezzo per recuperare i randagi – si legge nel comunicato – Da mesi ci si arrangia a sopperire al servizio con una vecchia campagnola che a stento può girare nell'area urbana, con grandi rischi per gli stessi operatori oltre che per gli animali che necessitano di soccorso. Questo gravissimo disservizio ha praticamente azzerato gli interventi di sterilizzazione sulle cagne della provincia - ricordo che la sede foggiana serve tutti i comuni ricadenti nella ex ASL FG/ 3 - mentre si è potuto continuare ad operare in città, grazie al furgoncino della nostra associazione e alle auto messe a disposizione da qualche volenteroso cittadino della provincia. Sebbene da anni ci sia un consolidato rapporto di collaborazione con i veterinari dell'ASL, la cui disponibilità è fuori discussione, è veramente difficile comprendere questi tempi incredibilmente lunghi per l'approvvigionamento di un mezzo così necessario per la prevenzione del randagismo, che non finisce mai di essere emergenza”. A conclusione della lettera, la Marangelli chiede alle istituzioni il motivo di questa situazione così precaria: “Qualcuno ci spieghi perché”.