“L’amore è ciao e addio, finché non ci ritroveremo”. Così Jimi Hendrix, di professione rocker dannato e ci sta, che lo definisca così. Ma, parafrasando il chitarrista di Seattle, a volte l’amore non è né ciao e né addio. Forse, a volte, l’amore è uno sfiorarsi appena, un “Mancarsi” dunque, per dirla come Diego De Silva. Ed è questo il tiolo del suo ultimo romanzo, edito da Einaudi, questa sera protagonista dell’incontro alla libreria Ubik di Foggia, alle ore 19.15.
UNA "SEMPLICE" STORIA D'AMORE. Dopo la saga di Vincenzo Malinconico, quasi interamente presentata nello spazio live di piazza U. Giordano, con i due romanzi datati 2007 e 2010 (“Non avevo capito niente” e “Mia suocera beve”), il bravo autore napoletano torna a Foggia, questa volta con una “semplice” storia d’amore – se è mai possibile definire in questi termini il sentimento che fece traballare persino Jimi Hendrix, e non solo lui. Di scena, la storia di Irene e Nicola, che sono fatti l’uno per l’altra, che frequentano lo stesso bistrot, che si cercano. Ma che, loro malgrado e fortuna dei lettori, non si incontrano mai. Un romanzo breve, nel quale l’attimo si allarga e finisce per ingoiare due esistenze, le loro teste, le aspirazioni in fondo così vicine e simili e combacianti, per quanto fisicamente sempre ad un passo dal toccarsi. In libreria, questa sera, oltre al direttore artistico Michele Trecca, saranno anche alcuni lettori della Ubik a condurre la conversazione, come ormai consuetudine da qualche tempo nello spazio culturale foggiano.
DIEGO DE SILVA. Nato a Napoli nel 1964. Presso Einaudi ha pubblicato il romanzo “Certi bambini” (2001), premio selezione Campiello, da cui è stato tratto il film omonimo diretto dai fratelli Frazzi. Sempre presso Einaudi sono usciti i romanzi “La donna di scorta” (2001), “Voglio guardare” (2002 e 2008), “Da un'altra carne” (2004 e 2009), “Non avevo capito niente” (2007 e 2010, Premio Napoli, finalista al premio Strega), “Mia suocera beve” (2010 e 2012), “Sono contrario alle emozioni” (2011 e 2013), “Mancarsi” (2013) e la pièce “Casa chiusa”, pubblicata con i testi teatrali di Valeria Parrella e Antonio Pascale nel volume Tre terzi. I suoi libri sono tradotti in Inghilterra, Germania, Francia, Spagna, Olanda, Portogallo e Grecia.