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"Una città per tutti": Foggia celebra e ricorda Massimiliano Belgioioso 

A pochi giorni dall’anniversario della sua scomparsa, sabato 15 febbraio a Parco Pantanella, è stata scoperta la targa dedicata a Massimiliano Belgioioso. Un gesto carico d’emozione affidato ai due figli Antonio e Martina e alla presenza dell’amata moglie Maria Concetta Carchia, del fratello Potito, dei cognati e parenti, degli amici e rappresentanti di alcune associazioni.

L'EVENTO. Aprono la cerimonia le sentite parole di Stefania Gramazio, membro dell’associazione che ha promosso tale iniziativa “Difesa Diritti dei Disabili”, presieduta da Domenico Gramazio. Parole che descrivono l’impegno e l’uomo, i suoi progetti oltre al suo desiderio di piantare un albero come simbolo di inclusione e cita il motto che Massimiliano Belgioioso usava dire: “design for all”.

L'INCLUSIONE SOCIALE. “Una città per tutti”, dunque. La scritta che dava il titolo al suo, forse utopico, sogno, poi scolpita sulla targa a sua imperitura memoria. Foggia lo ricorda con il cuore ricolmo di gratitudine per l’impegno e aiuto in favore dei più indifesi. Da oggi qui a Pantanella verrà ricordato per sempre un uomo che ha speso la sua vita a tutela dei diritti umani, dell’inclusione sociale e dell’abbattimento di tutte le barriere: architettoniche e sociali. Un piccolo gesto, piccolo ma generoso così come l’uomo che lo ha ispirato, un segno di riconoscenza, di riguardo e di rispetto per Massimiliano Belgioioso.

LA COMMOZIONE. Diverse e partecipate le testimonianze di chi lo accompagnato durante la sua vita affettiva, il suo lavoro e il suo impegno sociale. La cognata Oriana Carchia legge commossa una poesia a lui dedicata, nell’aria il ricordo che permane con tutta la sua forza emotiva. In rappresentanza dell’amministrazione comunale la vice sindaca Lucia Aprile: le sue parole raccontano di un uomo serafico ma pratico, che si muoveva tantissimo nel mondo del sociale ma che affrontava tutte le situazioni con estrema calma. Presente anche l’attuale presidente dell’ordine degli architetti, Francesco Faccilongo, che testimonia la vicinanza di tutti i colleghi e del consiglio dell’Ordine e ricorda l’amico Massimiliano prima che il collega e si dice anch’egli commosso, onorato dell’affetto di questa amicizia. Ponti di collegamento con il passato, che abbracciano la speranza che l'esempio di Massimiliano possa rafforzare i valori di inclusione e solidarietà nell’attivismo verso una città inclusiva e non esclusiva.
“E chi nel dolore ha tratto frutti d’amore vivrà di essi che mai si consumeranno” (Cinzia Rizzetti)

di Redazione 


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